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SEDUTA IN ADUNANZA APERTA DEL CONSIGLIO SUL TRIBUNALE DI MODICA
04 Set 2012 05:06
Presenti quindici consiglieri ad apertura di seduta, il Presidente del consiglio comunale ringrazia i presenti e tra questi il commissario straordinario della provincia regionale di Ragusa Giovanni Scarso, il parlamentare regionale on. Roberto Ammatuna, presidente dell’ ordine avvocati di Modica, Ignazio Galfo, numerosi avvocati del Foro di Modica. Per l’amministrazione presenti il Sindaco e il suo vice Giorgio Cerruto, gli assessori Spadaro e Cavallino, il Sindaco di Scicli. Telegrammi di adesione sono pervenuti dall’on. Nino Minardo che annuncia un incontro al Ministero di Giustizia sull’argomento, dell’on. Riccardo Minardo e dell’on. Orazio Ragusa fuori sede per motivi istituzionali e dei consiglieri D’Urso e Cabbibbo assenti perché fuori sede.
Il Presidente del Consiglio comunale Scarso fa una cronistoria della vicenda legata alla soppressione del Tribunale di Modica e tra queste le iniziative assunte dal Governo e dall’Assemblea regionale che sono rimaste però da parte del Governo centrale senza risposta.
La reazione di Modica è stata improntata ad un senso di civiltà. La genesi della decisione parte, secondo Carmelo Scarso, dall’Associazione nazionale magistrati che hanno condizionato il CSM e quindi il Parlamento. Il Ministro di Giustizia ha detto pubblicamente di aver rispettato la regola della economia di Stato. La Giustizia diventa,così, un servizio di mercato. In Sicilia sono stati salvati i Tribunali nei cui territori si registra un alto tasso di criminalità mafiosa.
C’è comunque e resta viva ed urgente la necessità di difendere il Tribunale di Modica.
Il Presidente del Foro degli avvocati di Modica, Galfo ritiene che è necessario sgomberare il campo dalle polemiche inutili. Tutti hanno fatto la loro parte e da atto all’amministrazione comunale di aver fatto pienamente la sua. Rileva che la legge delega, la 148 del 2011, è a rischio di incostituzionalità. A due anni dal decreto il Ministro della Giustizia potrà apportare i correttivi ai decreti attuativi. Questo lascia uno spiraglio importante ma è necessario rimanere uniti per la causa comune.
Dei 37 tribunali sub comprensoriali se ne salvano solo 6 ( In Sicilia Sciacca e Caltagirone).
Il 5 settembre p.v. alle 10.00 a Roma ci sono due riunioni dei fori minori a Roma dove si discuterà della geografia giudiziaria e al CNF ( il governo dell’avvocatura) alle 14.00 dove si parlerà di revisione di geografia giudiziaria prima della pubblicazione del decreto legislativo.
L’on. Antonio Borrometi conferma che l’art 5 della legge delega prevede nei due anni successivi alla emanazione del decreto legislativo il governo possa apportare provvedimenti correttivi e modificativi dei decreti attuativi sulla base della esperienza maturata. L’iter dunque non è concluso ma è alla fase iniziale. Poi ci sono sei anni per rendere definitiva la decisione e quindi un lasso di tempo sufficiente per una modifica degli effetti del decreto. La soppressione del Tribunale di Modica è una perdita per il territorio. Il Tribunale di Ragusa per ragioni di carattere logistico e strutturale non è in condizione di farsi carico degli affari di quello di Modica.
La soluzione a cui si può tendere è quella di un Tribunale con due uffici: Ragusa e Modica non fosse altro per la spesa sostenuta dal Ministero di Giustizia per la costruzione di un Tribunale nuovo e moderno costato venti milioni di euro. Ha notiziato in questo senso il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Berselli. Ritiene che si faccia in modo di intervenire in questo senso sulla Ministra Severino. Tutti i rimedi vanno esperiti da subito e che nel contempo di avvi una interlocuzione con il Ministero di Giustizia.
Il commissario straordinario della Provincia regionale di Ragusa, Giovanni Scarso, ritiene che può percorrersi la soluzione di un tribunale con due uffici e su questo è disponibile a scrivere alla Ministra Severino una lettera per perorare l’ipotesi di un Tribunale Ragusa/Modica che garantirebbe l’economicità vera della gestione della giustizia. Cancellare quello di Modica è un vero atto di ingiustizia in un quadro dove manca tutto: autostrada, aeroporto e altre importanti infrastrutture.
L’on. Roberto Ammatuna ritiene importante l’incontro programmato per l’11 settembre a Roma con il sottosegretario Mazzamuto con il parlamentare Nino Minardo, il Sindaco, il presidente del consiglio comunale, con il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Modica per affrontare nel merito la questione della salvaguardia del Tribunale di Modica. Poi illustra il documento votato all’Ars in cui si chiedeva al Presidente della Regione di proporre al governo nazionale la creazione di un tavolo tecnico che è stato disatteso. Assume l’impegno che nella prossima seduta dell’Ars inviterà il presidente dell’assemblea ad attivarsi e al presidente della regione dimissionario quello di ricorrere alla corte costituzionale per la mancata sua convocazione nella qualità di Ministro su un argomento che riguarda la Sicilia così come prevede l’art. 23 dello Statuto e che è stato violato.
Il segretario generale della CGIL di Ragusa, Giovanni Avola,ritiene che si sta evidenziando una fase univoca sulla questione del mantenimento del Tribunale di Modica non fosse altro per la bassa incidenza dei processi di primo grado prescritti. La soluzione dei due uffici di un unico Tribunale è ideale e va perseguita sino in fondo. Ci sono tutte le ragioni per conseguire questa soluzione che appare forte e contemperabile. CGIL,CISL,UIL sono pronte a sostenere ogni iniziativa democratica e civile e serva a creare un consenso istituzionale rispetto alla proposta che è venuta fuori stasera.
Francesco Rando del comitato di Via Loreto valuta che la gente ha sete di giustizia e quindi reclama un presidio di legalità e la soluzione da perseguire è quella di un Tribunale Ragusa/Modica. Il territorio ha l’obbligo di spiegare al governo centrale la necessità di tenere un presidio di legalità e i fattori dello sviluppo, questioni che vanno spiegate alla pubblica opinione perché è necessario pensare ad uno scatto di orgoglio compresa l’idea di un presidio con i sindaci della sede ministeriale.
L’avv. Enzo Galazzo registra una consapevolezza diversa tra l’avvocatura di Modica e quella di Ragusa. Oggi ci si è resi conto che beccandoci reciprocamente nessun vantaggio andrà alla gestione della giustizia dei due territori. Si lavori allora ad un progetto unitario intorno alla creazione di un Tribunale ibleo. E’ questa un’operazione che va fatta subito, senza alcuna perdita di tempo. Va coltivato anche l’aspetto del ricorso di incostituzionalità della legge delega.
Il Sindaco di Scicli, Franco Susino valuta che la forza sta nell’unità del comprensorio e in questa direzione bisogna agire.
Il Sindaco di Modica, Antonello Buscema ritiene necessario capire e individuare chi è l’interlocutore giusto, capace cioè di decidere per un sì o un no. Si sono incontrate personalità che hanno dato il loro sostegno e solidarietà ma poi non sono in condizione di decidere.
La strategia seguita nel passato ha registrato dei limiti come quella di salvare il Tribunale di Modica allargando la circoscrizione quando poi i sindaci coinvolti non hanno aderito. Adesso si pone il problema di chi dovrà perorare la causa del tribunale ibleo ? Il comprensorio di Modica o tutto il territorio della provincia di Ragusa ? E’ un nodo che va sciolto. Bisogna fare subito questa verifica.
Atteso che ci sono due anni per una revisione del decreto legislativo bisogna stabilire quando e chi deve avere un’interlocuzione con il Ministro per sostenere le nostre proposte. Quindi tempi, progetti e interlocutori certi.
Il Presidente del consiglio comunale puntualizza che ci sono due strade: l’eccezione di incostituzionalità delle legge delega che bloccherebbe tutto e sarebbe il prossimo governo a decidere sulle circoscrizioni giudiziarie. L’altra è quella di salvare le due strutture dando incarico al commissario straordinario della provincia regionale di saggiare le posizioni del territorio per capire se è sostenibile la creazione di un Tribunale ibleo.
Il commissario Giovanni Scarso dichiara di assumere impegno che scriverà al Ministro Severino per salvare il Tribunale di Modica. Accetta l‘invito di compulsare il territorio per verificare la volontà del territorio di istituire un Tribunale unico Ibleo che comprenda gli uffici di Modica e Ragusa.
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