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Scontro sul bando rifiuti da 105 milioni: il PD ricorre al Tar, l’Amministrazione difende le procedure
25 Nov 2025 12:19
Rifiuti a Ragusa, scontro politico sul nuovo bando da 105 milioni: per il PD “Consiglio esautorato”, ma l’Amministrazione rivendica la correttezza del percorso
Un Consiglio comunale aperto arrivato con 54 giorni di ritardo rispetto alla richiesta del Partito Democratico. È questo uno dei punti più contestati dai dem nella lunga seduta dedicata al nuovo bando di gara per la gestione del servizio rifiuti a Ragusa, un appalto da oltre 105 milioni di euro che disegnerà l’organizzazione dell’igiene urbana per i prossimi otto anni.
Il PD attacca: “Consiglio tagliato fuori, gara da sospendere”
Il capogruppo Peppe Calabrese ha parlato di un Consiglio “svuotato del proprio ruolo”, convocato quando la gara era ormai chiusa e con la prima offerta già aperta.
Un ritardo definito “ingiustificabile e mortificante”, che – secondo il PD – ha impedito un confronto reale su un atto che influenzerà tre diverse consiliature. Calabrese ha denunciato una gestione “accentratrice” della Giunta, sottolineando anche le dimissioni dell’assessore all’Ambiente Mario D’Asta, interpretate dai dem come un segnale di malessere interno.
Nel merito, Calabrese ha evidenziato criticità nel capitolato: poche garanzie per i lavoratori stagionali, differenze tra la pulizia delle spiagge di Marina e quelle del resto del territorio, e soprattutto la partecipazione di sole tre ditte per una gara così grande, dato giudicato “anomalo”.
Il segretario cittadino del PD, Riccardo Schininà, ha ampliato il discorso a una riflessione più politica e istituzionale: “Si ripete il metodo già visto per il PRG o per Iblea Acque: il Consiglio viene scavalcato su atti strategici da decine di milioni”. Ha inoltre ricordato che il PD ha presentato ricorso al TAR, con udienza fissata al 24 gennaio, chiedendo all’Amministrazione di sospendere ogni procedura in attesa del giudizio: “Fermarsi è un atto di responsabilità”.
Un Consiglio tardivo e segnato da assenze pesanti
Il clima della seduta è stato segnato anche da diversi assenti: non solo l’ex assessore D’Asta, ma anche le autorità e i parlamentari invitati, le cui sedie vuote hanno restituito l’immagine di un confronto parziale e arrivato fuori tempo massimo.
Molti degli interventi in aula, non solo del PD, hanno posto la stessa domanda: “Che senso ha discutere ora, a gara pubblicata e con le offerte già acquisite?”
Legambiente Ragusa, unica associazione presente, ha ribadito di aver presentato oltre quaranta proposte negli ultimi mesi, lamentando però la necessità di un accesso agli atti per ottenere documenti essenziali.
Le critiche dell’opposizione: accentramento e mancanza di risorse
Il consigliere Saverio Buscemi ha parlato apertamente di “tradimento” nei confronti dell’ormai ex assessore D’Asta, sostenendo che non avrebbe avuto risorse sufficienti per gestire rifiuti e verde pubblico. “Ora le deleghe sono tutte nelle mani del vicesindaco Giuffrida: sono certo che le risorse che D’Asta non trovava compariranno magicamente”.
La maggioranza difende la procedura: “La politica non deve interferire”
Di segno opposto gli interventi di Forza Italia e della maggioranza.
La capogruppo azzurra Carla Mezzasalma ha definito il bando “il frutto dell’ascolto del territorio e dell’esperienza maturata negli anni”.
Il capogruppo della lista Cassì, Marco Antoci, ha sottolineato come – anche qualora il Consiglio avesse avuto competenza sul bando – sarebbe comunque stato “inopportuno” un intervento politico nella fase amministrativa.
Una linea ribadita dal sindaco Peppe Cassì, che ha rivendicato la correttezza dell’iter: “La normativa non prevede un passaggio in Consiglio comunale. Interferenze politiche sarebbero state inopportune”. Il sindaco ha ricordato il supporto tecnico del CONAI e un percorso che, secondo l’Amministrazione, ha coinvolto associazioni, sindacati e categorie professionali.
Un dibattito arrivato troppo tardi
Al di là degli schieramenti, la seduta ha mostrato un elemento comune: il Consiglio comunale aperto è arrivato quando ormai poco o nulla poteva essere modificato.
La gara è in fase avanzata, le offerte sono state presentate, e le dimissioni dell’assessore hanno aggiunto un ulteriore elemento di tensione. In questo contesto, la discussione si è trasformata più in uno scontro politico sul metodo che in un confronto sul merito del servizio rifiuti.
Il PD continua a chiedere la sospensione della procedura fino al verdetto del TAR. L’Amministrazione insiste sulla correttezza del procedimento. La città, intanto, resta in attesa di capire come verrà gestito nei prossimi anni un servizio fondamentale per il decoro urbano e la qualità della vita.
GUARDA LA SEDUTA COMPLETA DEL CONSIGLIO COMUNALE APERTO
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