Ridurre la Tari a Ragusa si può. Ecco i consigli di Claudio Conti che attacca le ultime Amministrazioni

RIDURRE LA TARI A RAGUSA SI PUO’

Ma non si chieda o prometta ciò che non si può mantenere

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Claudio Conti referente del movimento politico Italia in Comune. Ecco il documento:
“La riduzione della TARI 2019 è sicuramente un fatto positivo, ma non risolve il problema dell’elevata tassazione a Ragusa. Non risolve neanche il problema che i cittadini più virtuosi non si vedono riconosciuto il loro grande impegno. In definitiva a Ragusa non viene ancora applicato il principio “ chi inquina paga “. Ciò perché la riduzione del 5% della TARI è lineare. E’ uguale per tutti. Vale sia per chi si impegna al massimo nella RD , sia per chi fa poco e nulla e, crea anche problemi. Perché si possa arrivare a premiare i cittadini virtuosi e abbassare piano piano la tassa rifiuti occorre fare  tre cose :

  1. Passare già il prossimo anno alla tariffazione puntuale, cioè pesare i rifiuti, per cui effettivamente chi più differenzia meno paga. Oggi non è possibile perché non tutti hanno i contenitori con il trasponder, il chip che permette di pesare i rifiuti. Ciò perché il gestore del servizio rifiuti non l’ha distribuito a tutti i cittadini consegnandoglielo a casa, come previsto dal progetto del comune e dal contratto ( ART. 6 del DTP ) , nonostante sia stato pagato per questo servizio. Inoltre i fondi previsti per il servizio di bollettazione della tariffa tributo con metodo puntuale sono stati tutti impegnati per raccogliere i sacchetti abbandonati e altri servizi opzionali. Il comune di Ragusa deve pretendere il rispetto del contratto di servizio.
  2. Ridurre i costi dei servizi opzionali. Il comune di Ragusa paga al gestore almeno 650.000 di € l’anno per la raccolta dei sacchetti abbandonati per strada e 500.000 € per altri servizi opzionali. Rivolgendosi al mercato come previsto dal capitolato d’appalto ( art. 26 del DTP ) , e non solo al gestore, si può diminuire questo costo che può ulteriormente essere ridotto consegnando ai cittadini che ne sono sprovvisti i contenitori individuali per la RD. Con la conseguenza positiva di ridurre i sacchetti abbandonati. Ciò bloccherebbe il palese conflitto d’interessi del gestore : da una parte non distribuisce i contenitori a tutte le utenze soprattutto nel centro storico e non fa comunicazione sulla RD, con il risultato che aumentano i sacchetti abbandonati; dall’altra costringe l’A.C. ad attivare il servizio opzionale rimozione rifiuti abbandonati , che è a pagamento, affidandolo al gestore.
  3. Migliorare l’efficienza del servizio . La città paga 600 € al giorno per la cattiva qualità della raccolta differenziata conseguenza, in buona parte, dell’assenza della campagna di comunicazione mai veramente iniziata. ( art. 6 e 27 del DTP ). All’avvio dei servizi, l’I.A. avrebbe dovuto operare una campagna di informazione e di sensibilizzazione dedicata alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche con l’obiettivo di fornire tutte le nozioni necessarie alla corretta differenziazione dei rifiuti e al corretto utilizzo dei servizi previsti dal Capitolato. La predetta campagna avrebbe dovuto comprendere anche incontri pubblici diurni e serali con le utenze ( 1 del CSA ). Ma non l’ha fatto, almeno non del tutto e in modo efficace. Tocca sempre all’A.C. fare sì che ci si adegui.

Il costo della TARI è costituito in massima parte dai costi di gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani ( raccolta e trasporto  dei rifiuti indifferenziati e differenziati, costi di trattamento e riciclo dei materiali raccolti in modi differenziato, costi di smaltimento dei RSU , costi di spazzamento e lavaggio strade ) e dai costi comuni imputabili ai rifiuti urbani ( costi di accertamento riscossione e contenzioso , costi generali di gestione e quota funzionamento SRR ).

E’ su questi costi che si deve intervenire. Ma i margini sono ristretti. Sui 9.750.000 €/anno del canone d’appalto si può fare poco se non pensare a un’ipotetico blocco del turnover del personale che è sovradimensionato con eventuali effetti sono nei prossimi anni.  Si può invece fare qualcosa sul costo di smaltimento. Nel 2018 la raccolta differenziata  si è attestata al 39,52% con un conferimento in discarica di oltre 22.000 tonnellate di rifiuti . Se quest’anno ci si mantiene sulla media dei primi due mesi, 68% netto , la Tari del 2020 potrebbe diminuire di circa di 1 milione di € che potrebbe arrivare anche a 1,5 milioni di €  se al gestore va fatto rispettare il capitolato d’appalto.

Ma c’è un punto di cui dolersi  nella TARI di quest’anno : non c’è alcuna misura tariffaria a sostegno della riduzione dei rifiuti e dell’economia circolare. Sarebbe stato opportuno prevedere sconti per gli esercizi commerciali che si convertono al Plastic Free vista l’emergenza plastica, a questo proposito è necessaria un’ordinanza sindacale, sconti per la cessione a titolo gratuito di eccedenze alimentari, sconti per esercizi di vicinato che effettuano vendita alla spina, per la somministrazione esclusiva di acqua del civico acquedotto da parte dei pubblici esercizi, per la vendita di bevande con il sistema del “vuoto a rendere”.

La Tari si può ridurre ma non aspettiamoci molto . Chi invoca grandi sconti non sa di che parla. Purtroppo a Ragusa , come in tutto il sud, paghiamo tanto per la dissennata politica del passato che ha gonfiato gli organici  del servizio rifiuti a dismisura per motivi clientelari. Trentadue unità a tempo pieno in più in 7 anni , 19 con il sindaco Di Pasquale PD e 13 con il sindaco Piccitto M5S che sono costati alla città 1,3 milioni di €/anno tutti a spese dei cittadini”.

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