REFERENDUM PER LA DIMINUZIONE EMOLUMENTI PARLAMENTARI

La società italiana sta vivendo una crisi economica tra le più drammatiche della sua storia, che sta esponendo a rischi di marginalità milioni di cittadini e decine di migliaia di aziende in ogni parte del Paese e anche nel nostro territorio.

Un risanamento è necessario ma, per essere credibile, deve essere accompagnato da concreti provvedimenti che pongano fine a sprechi e privilegi che, oltre ad essere ingiusti in sé, sono intollerabili in un momento in cui alle italiane e agli italiani sono imposti grandi sacrifici.

Siamo coscienti che il contrasto agli sprechi non riguarda solo la pubblica amministrazione, -afferma Mario D’Asta, promotore nazionale del referendum e responsabile della regione Sicilia del comitato del Sole-  ma sappiamo che la riduzione dei ‘costi della politica’ ,e, al suo interno, la riduzione degli stipendi dei parlamentari, è uno tra i temi centrali e determinanti.

Si tratta di una “questione morale”, in quanto la classe politica può risultare credibile quando chiede alla società italiana rigore e austerità, se si dimostra capace di ridurre costi, sprechi e sfarzi ritenuti intollerabili dai cittadini.

Purtroppo, nonostante le numerose dichiarazioni e gli  impegni assunti, nessuna misura concreta è stata fino ad ora adottata dal Parlamento, i cui componenti continuano a percepire compensi smisuratamente superiori rispetto a qualsiasi Paese europeo.

Non ci associamo alla demagogia di chi sostiene che tutti i mali stiano negli stipendi dei parlamentari e che sia sufficiente “tagliarli” per risolvere tutti i problemi delle nostre finanze pubbliche. Ma non ci persuadono neppure quanti affermano che tagliare questi stipendi sia inutile per i “modesti” risparmi  (pari però a ben 130 milioni di euro) che l’accoglimento del referendum comporterebbe.

Noi pensiamo che la riduzione degli stipendi dei parlamentari sarebbe, soprattutto in questo difficilissimo momento, un segnale importante al Paese e per il Paese, un modo per dare il buon esempio, una questione di equità e di giustizia.

Se questo referendum sarà condiviso dagli italiani, con l’abrogazione parziale della L. n. 1261 del 1965 (che disciplina il trattamento dei parlamentari), gli stipendi di cui essi ora godono saranno dimezzati e riportati alla media europea: né più, né meno ! Per questo, decine di migliaia di cittadini, nelle piazze italiane, stanno sottoscrivendo la proposta lanciata dal “Comitato del Sole”, ente indipendente da qualsiasi partito o movimento politico, che raggruppa numerosissime associazioni che in tutta Italia si sono mobilitate per la raccolta delle 500.000 firme necessarie a consentire la celebrazione di un referendum che (e non ci stancheremo mai di sottolinearlo) non è contro nessuno ma è unicamente diretto ad un autentico rinnovamento, prima di tutto morale, del modo di essere delle istituzioni democratiche della nostra Repubblica.

Invitiamo tutte le istituzioni  e le forze politiche, le associazioni e i movimenti ad assumere una posizione in merito e auspichiamo un impegno vero per il raggiungimento dell’obiettivo.

Invitiamo gli ex deputati, i deputati in atto sia regionali che nazionali o gli aspiranti tali a correre, senza esitare, per apporre una firma. Saremo pronti a controllare che ciò avvenga.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare, ad andare firmare presso i banchetti che si organizzeranno  nelle piazze dei diversi comuni o ad andare presso le segreterie dei comuni stessi per apporre la loro firme e a portare con sé un documento di riconoscimento.

 

 

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