Ragusa, Giovanni Gurrieri: “Consentire almeno a un familiare di assistere alla tumulazione, il sindaco riveda l’ordinanza”

“L’estremo saluto ai propri cari si sta trasformando in un momento ancora più doloroso a causa delle restrizioni imposte dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri. Per questo motivo, ho già invitato il sindaco a valutare la possibilità di adottare un’ordinanza che consenta almeno a un rappresentante per famiglia, entro il secondo grado di parentela, di potere essere presente alla tumulazione della salma, adottando, naturalmente, le opportune cautele e indossando gli appositi dispositivi di protezione individuale”.

A dirlo è il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Ragusa, Giovanni Gurrieri. “In questi giorni assistiamo ad una continua emanazione di decreti e ordinanze ed è giusto, ma i diritti devono essere quantomeno garantiti.
Con il Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, l’otto marzo veniva comunicata la chiusura al pubblico dei cimiteri cittadini, permettendo l’accesso esclusivamente al personale addetto ai lavori e non ai familiari.
Apprendo da testimonianze dirette che presso i cimiteri di Ragusa anche il personale addetto non viene lasciato entrare, in contrasto con l’ordinanza della Regione Siciliana.

Ma andiamo oltre. Poiché ritengo che sia doveroso concedere l’ultimo saluto ai propri cari e che sia un atto dovuto assistere alla tumulazione, ho già proposto al Sindaco di emanare un’ordinanza affinché un rappresentante per famiglia, nel rispetto di tutti gli accorgimenti sanitari, venga autorizzato ad accedere.
Stiamo già vivendo un momento di grande apprensione, ma cerchiamo di rimanere umani e mi auguro che questa proposta venga esitata positivamente dall’amministrazione a beneficio di tutta la comunità.

Già è un percorso doloroso e triste nei periodi di calma – sottolinea Gurrieri – figuriamoci, adesso, in che cosa si sia trasformato questo momento. Sono state diverse le famiglie della nostra città che non hanno potuto assistere all’estremo saluto rivolto ai propri cari, quando, invece, dovrebbe essere un diritto.

Il sindaco, però, potrebbe adottare una ordinanza specifica, sulla falsa riga di quanto già è stato fatto da altri Comuni in Italia che hanno predisposto un provvedimento simile per rettificare quella già esistente. Ritengo sia un atto dovuto a tutela della salvaguardia degli affetti più importanti e personali pur in un momento tragico come quello attuale. Auspico, dunque, che il primo cittadino possa valutare con la massima attenzione questa proposta che gli ho già sottoposto e che possa accoglierla predisponendo la modifica dell’ordinanza emanata in seguito alla promulgazione del Dpcm”.

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