È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PICCOLI ACCORGIMENTI PER ARRIVARE PREPARATI A(GLI SGARRI DE)LLE FESTE.
18 Dic 2014 17:15
Di nuovo Natale! Tempo di arrivi e di partenze, ma anche di regali, riunioni di famiglia e… abbuffate. Inutile girarci intorno: alzi la mano chi non si sente almeno un po’ appesantito, dopo aver fatto scorta di panettoni, pandoro, torroni e piatti succulenti di ogni tipo, sia pur per pochi giorni, ma sicuramente molto “concentrati” da colazione a cena. Chi rientra a casa da fuori, poi, fa proprio il pieno, mangiando, oltre alle pietanze natalizie, anche tutte le altre prelibatezze locali dopo mesi di astinenza (vedi focacce, formaggi, pane casareccio, dolci e… serve che continui l’elenco?)
Non sarò ipocrita dicendovi “è possibile non mettere un grammo”, perché credo sia molto improbabile. Al tempo stesso, sono convinta che si possa – e si debba – prevenire un eccessivo e insidioso aumento di peso, seppur temporaneo, onde evitare spiacevoli conseguenze per il nostro apparato digerente, e non solo.
Esagerare a tavola per vari giorni di seguito, infatti, può essere pericoloso non tanto per l’estetica, quanto per il fatto che l’organismo rischia davvero di intossicarsi, richiedendo poi molto più di un paio di giorni “in bianco” per rimettersi in sesto. Perché, quindi, non provare a limitare i danni? Il che non significa mettersi a stecchetto nella settimana che precede la vigilia, né seguire di punto in bianco un regime dietetico drastico e squilibrato, o decidere di saltare i pasti da un giorno all’altro. Nessuna di queste è la soluzione. Mangiare sano, ma leggero, lo è. Vediamo come.
La strategia si gioca, come sempre, su più livelli: alimentazione, attività fisica e perfetto equilibrio a livello dell’apparato digerente. Non mangiare, o mangiare troppo poco, innesca a livello metabolico degli squilibri che fanno andare in tilt il nostro organismo, il quale, non capendo cosa succede, si mette sulla difensiva e riduce l’efficienza di tutti i processi di catabolismo dei nutrienti che gli forniamo. In altre parole, meno mangiamo, tanto più se in modo repentino e non bilanciato, più l’organismo percepisce uno stato di carenza energetica grave, e tende a incrementare la trasformazione di carboidrati e grassi nella principale forma di deposito: i trigliceridi, che filano dritti a rimpinzare i nostri cari adipociti. Appena, inevitabilmente, si mangia quel “di più”, sia esso sottoforma di panettone o di qualsiasi altro piatto più sostanzioso, la situazione non fa che peggiorare, perché l’organismo non riesce a gestire l’arrivo dei nutrienti in eccesso e, anziché migliorare l’efficienza catabolica, fa più fatica del solito a sfruttare anche le calorie di base.
Bisogna, quindi, giocare d’astuzia, sollecitando i giusti organi e ormoni. In particolare, pancreas e fegato saranno sottoposti a un maggior carico di lavoro sotto le feste, date le quantità di zuccheri (pandoro, panettone, torroni, fichi secchi, datteri, cioccolata, ma anche pane, paste ripiene e focacce), grassi vegetali (in primis, quello di palma, che si trova ahimè in quasi tutti i prodotti confezionati e da forno… ) e animali (burro, strutto etc), e proteine (arrosti, rollè, pesce etc), tutti veicolati dai piatti protagonisti di pranzi e cene non proprio leggeri.
È meglio, allora, arrivare al 24 dicembre con questi organi in gran forma, e per farlo basta mangiare in modo sano, regolare e senza eccessi. Riduciamo al minimo, quindi, gli alimenti più ricchi di grassi e/o di zuccheri, ma anche quelli fritti o troppo conditi. Un trucco sempre valido, in vista di un periodo d’intake calorico più elevato, è quello di ridurre l’assunzione di carboidrati, e di consumarne sempre un solo tipo (pane, o pasta, o un piccolo dolce) a pasto, non di più. Questo non solo previene elevati picchi glicemici post-prandiali (che a loro volta determinano massicce secrezioni d’insulina da parte del povero pancreas), ma evita anche spiacevoli conseguenze come mal di testa, sonnolenza e gonfiore addominale.
Anche moderare le quantità è una scelta saggia: sotto i 100 grammi per quanto riguarda carboidrati e proteine, e fino a 300 grammi per la verdura. E la frutta? Non più di 300 grammi al giorno, da ripartire come si preferisce, anche in base alla tolleranza individuale a fine pasto. Per condire, la regola è, anche in questo caso, quella di prediligere l’olio extra vergine d’oliva, tenendo presente che gli altri grassi, sia vegetali sia animali, sono contenuti in abbondanza nei prodotti da forno e in tutti quelli confezionati (che sarebbe sempre meglio evitare).
Ancora, il miglior modo per non rinunciare ai dolci natalizi, è quello di non rinunciare del tutto! Mangiandoli, però, preferibilmente a colazione, poiché al mattino è più facile che vengano metabolizzati e “bruciati” in modo ottimale rispetto alle ore pomeridiane-serali, grazie al più favorevole assetto ormonale e al fatto che, auspicabilmente, nel corso della giornata si dedicherà parte del proprio tempo all’attività fisica
E quando si è davvero esagerato? Due rimedi naturali noti per l’effetto disintossicante e depurativo ci vengono da carciofo e cannella, sotto forma di tisane o infusi, da bere anche più volte al giorno, non zuccherate ovviamente. Ricordatevi anche di bere almeno 1,5 litri d’acqua naturale al giorno, e di eliminare le bevande gassate e zuccherate, conservando quelle calorie per lo spumante dei brindisi.
Per quanto riguarda l’attività fisica, l’ideale sarebbe impegnarsi a svolgere un allenamento ad altissima intensità per due o tre volte a settimana, e per farlo non servono due ore (come visto in un precedente articolo), ma bastano 20-30 minuti a sessione. In questo modo, la fetta di pandoro si trasformerà in energia utile per lo sprint, piuttosto che in merenda per i nostri adipociti.
Infine, è fondamentale che il nostro apparato digerente sia in perfetto stato di salute, e cioè che non si soffra di stipsi e/o diarrea, crampi addominali, meteorismo, reflusso gastro-esofageo, dolore o fastidio retrosternale, o perfino insonnia, emicrania, o una concomitanza di più sintomi tra quelli citati. Questi, infatti, non sono altro che segnali del non corretto funzionamento di uno o più organi del tratto gastrointestinale; a volte si tratta di sindrome dell’intestino irritabile, altre di un inizio di gastrite, altre ancora di disturbi funzionali isolati. Senza scendere nel dettaglio, qualora si manifestasse uno o più di questi sintomi, sarebbe il caso di rivolgersi a un professionista, per valutare possibili modifiche nella dieta e per discutere della possibile integrazione con supplementi probiotici e prebiotici.
Infine, il consiglio è quello di non strafare durante tutto il periodo che va dal 24 dicembre all’Epifania, approfittando della “cucina natalizia” nei soli 4-5 giorni veramente festivi, e considerando normali tutti gli altri, con la riserva di qualche sgarro in più… a colazione!
Tanti auguri di buone feste a tutti!
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