È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PER CAMBIARE IN POLITICA
14 Dic 2014 07:51
Vecchie logiche della politica costruiscono il consenso solo attraverso il sistema del favore, che si tramuta in voto e devozione a vita. Questa è una prassi molto usata, specialmente qui in Sicilia e nel Meridione d’Italia. Si sarebbe utopistici se non avessimo nella vita bisogno degli altri nei contatti. La solidarietà vuole che aiutare gli altri con le conoscenze non è un fattore negativo, ma la strumentalizzazione di questo è devastante. La piaga è che questo modo di avvicinare le persone alla politica, togliendo loro la capacità ,ma soprattutto la libertà di scegliere,ma anche la dignità, ha proprio stancato l’elettorato, che preferisce non andare a votare, invece di subire i soliti ricatti. Prassi politica realistica per molti politici è proprio questa. Questo è solo un fattore, oltre alla delusione delle persone che magari credendo vedono molti invischiati nella corruzione e illegalità, vedi i recenti fatti di Roma.
La vincita del partito del non voto dovrebbe far riflettere la politica e i politici. Parliamo delle ultime regionali in Emilia e in Calabria.
Tecnicamente , il problema si capisce, ma il politico, soprattutto quello miope, che confida nelle prossime elezioni, continua imperterrito a pensare ” a queste, ma non alle generazioni” come diceva De Gasperi.
Qui, è la miopia dei partiti, non tutti ad onor del vero, qui è il problema. Dire le cose non risolve questo, ma fotografa la realtà. Sarebbe utopistico voler cambiare un sistema inveterato, ma se non si inizia da qualche parte rischiamo di diventare come il cane che si morde la coda.
Noi, come osservatorio, lo mettiamo in essere con i giovani, lo mettiamo in essere nella comunicazione, cercando di cambiare una mentalità asservita al potere, con incontri, mettendo in essere la democrazia partecipativa, facendo, educando alla legalità. alla trasparenza, ai valori e colleghiamo alla politica, alle azioni popolari tutto questo.
Ad alcuni politici, ad alcuni della comunicazione sembra che tutto questo sia un voler combattere contro i mulini a vento, come nel noto romanzo di Cervantes!!
Le cose non stanno così, però, in quanto il vero cambiamento non strumentale alle vicine elezioni in una città, in una Regione , in una Nazione, si ha quando con i fatti si arriva alla concretezza. Questo avviene nelle lotte , vedi nel caso di Ragusa, quella del Teatro Concordia, dalla raccolta firme alla proposta referendum, più o meno condivisibile non come strumento ma come opportunità del momento, sempre nell’ottica della democrazia partecipata.
Ritornando al consenso, siamo sempre più convinti che questo nasce dalla credibilità dei progetti, non contenitori da riempire come sempre avviene comunamente, generalmente parlando, e dalle persone che operativamente con i fatti dimostrano un nuovo modo di fare politica , che non sia quella delle sgomitate, dell’arroganza e dell’io.
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