È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PASCOLI E D’ANNUNZIO; DUE POETI COSI’ DIVERSI MA COSI’ UGUALI
22 Gen 2017 17:51
Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna (Forlí) il 31 dicembre 1855. Il padre venne ucciso da sicari sconosciuti il 10 agosto del 1867. Questo delitto contribuirà a radicare nel poeta la sua ossessiva percezione della presenza,incombente su ogni cosa,del mistero e della morte. Quella di Pascoli fu una vita povera di eventi esteriori,dedicata a uno scavo interiore e ad una tendenza a rinchiudersi nel <<nido>> domestico. Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara il 12 marzo 1863. A sedici anni pubblica i suoi primi versi,raccolti in Primo Vere,dove D’Annunzio dichiara di desiderare un <<vivere inimitabile>> e di volersi fare un <<nome grande>>. Coltivava molteplici interessi letterari e culturali ed era molto aperto alle novità che contrassegnavano la fine dell’Ottocento. La differenza tra i due poeti sta principalmente nei temi riccorenti oltre allo scopo della letteratura e al linguaggio utilizzato.
Pascoli con le sue poesie vuole dimostrare la semplicità della vita contadina,il dolore e la tragedia dell’esistere,il bisogno del <<nido>> familiare e della sua calda intimità,la fuga dalla vita adulta. D’Annunzio,invece,nelle sue poesie rappresenta l’esteta e la sua esistenza superiore,il superuomo (colui che sa assaporare tutte le sensazioni),l’immersione <<panica>> nella natura,il farsi cosa tra le cose. Se prendiamo in considerazione due poesei dei due poeti (Novembre di Pascoli e La pioggia nel pineto di D’Annunzio) possiamo vedere una differenza sostanziale per ciò che riguarda l’animo dei poeti nello scrivere,ma i due hanno anche qualcosa che li accomuna, l’amore per la natura e rappresentare il passare degli anni come il passare delle stagioni.
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Redatto da Troka Emileda,
5^A ITG “Gagliardi” Ragusa
Referente: prof. Rosanna Bocchieri
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