Nitto Rosso: “Restituire alla gente la speranza di un futuro”

La mia giornata, come un’altra nel grigiore di questo tempo che comincia a far sentire i morsi dei primi freddi, viene salutata dai messaggi di facebook, degli amici che compiono gli anni oggi. Mi viene subito agli occhi il compleanno di Nitto Rosso. “Ciao come stai? Volevo farti gli auguri..”.

E’ l’unica cosa che sono riuscito a dire al telefono, perché lui parte subito..: “Caro Enzo, sono alquanto preoccupato da questa situazione politica, perché non vedo un futuro, non riesco a vedere oltre il muro. Mi raccontavano i miei vecchi amici democristiani, che il grandissimo Nino Gullotti smise di fare politica quando si accorse che le sue antenne non riuscivano più a percepire cosa voleva la società, deve voleva andare l’uomo e quali bisogni pensava di soddisfare per il tramite della politica. Ho letto il libro di padre Sorge, che critica fortemente il populismo di Salvini e di altri. Che dire, ovviamente sono d’accordo anch’io. Ma secondo me non è una risposta concreta. Ciò che ha fatto attecchire il populismo, anche scellerato se vogliamo, dei grillini prima e di Salvini dopo, è stata proprio la capacità di avere fatto crescere nella testa della gente il germe della speranza, ovvero la possibilità in concreto che quel messaggio politico, alla sua concretizzazione in un programma ed in una stagione di governo avrebbe certamente portato il tempo al meglio.

Tu ti sei chiesto se gli altri partiti stanno costruendo speranza? Non ne vedo uno! Il centro è morto ed ad ucciderlo è stato proprio la incapacità, la scelta strategica di non coltivare la speranza ma di coltivare il senso di responsabilità. Sorge compie lo stesso errore, costruisce il senso di responsabilità etico, che tipicamente legato alle sue appartenenze, fa discendere la capacità politica dalla capacità etica. Affascinante, ma non vero. Ci sono uomini molto buoni, eticamente validi ma politicamente inutili, incapaci di produrre un solo risultato concreto. E ne abbiamo avuto diversi esempi, a diversi livelli, anche locali.

Ciò che a mio avviso è mancato al centro, ai moderati in generale, ciò che ha impedito di ricostruire una casa comune, è stato proprio il difetto del messaggio politico, privo anche della minima speranza di futuro. Come un medico che pronuncia la sentenza definitiva di una malattia incurabile, il politico che predica austerità, nega la speranza, uccide anche il misero sogno di un futuro possibile e dunque della vita stessa. Allora è meglio qualunque cosa, anche contraria, anche difettosa, ma foriera di una speranza possibile.

La politica deve essere speranza. Me lo disse una volta Tonino Solarino, e mi colpì molto. Non era frase sua, ma mi convinse proprio tanto. Che vita sarebbe a pensare tutti i giorni che vivi e muori per servire una causa che non potrai mai migliorare. Riflettici Enzo, la risposta è lì. Occorre ridare speranza alla gente. Grazie per gli auguri. Ti voglio tanto bene.”

Ho chiuso la comunicazione, m’è mancata la parola. Mi ha lasciato tanti interrogativi. Ho deciso di farne un pezzo. Intanto ne approfitto per fargli gli auguri anche dalla nostra testata. Auguri Nitto, auguri alla nostra comunità.

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