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Manager della sanità scelti con criteri super rigidi… ma per gli altri enti tornano le nomine politiche: il grande paradosso siciliano
09 Dic 2025 18:15
Sanità, la giunta vara procedure più rigorose per scegliere i manager. Schifani: «Sistema innovativo per designare i candidati migliori»
Procedure più severe e trasparenti per la selezione dei futuri direttori generali delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale. La giunta guidata da Renato Schifani ha approvato l’istituzione di un nuovo organismo incaricato di individuare le terne di candidati da cui l’assessore alla Salute sceglierà i nomi da proporre al governo.
«È un sistema innovativo – afferma il presidente della Regione – che garantirà la scelta dei candidati migliori rispetto al ruolo che andranno a ricoprire, all’insegna della massima trasparenza e competenza. Condizioni imprescindibili che perseguiamo per una sanità sempre più efficiente, a garanzia del diritto alla salute dei siciliani. Avevo annunciato questo provvedimento in Parlamento e ancora una volta il governo si è dimostrato coerente e tempestivo».
Schifani ha inoltre sottolineato come “i dirigenti nominati saranno chiamati ad attuare la nuova strategia” del governo regionale, con verifiche costanti sui risultati conseguiti.
Il nuovo organismo sarà composto da tre esperti: uno designato da Agenas, uno dalla Conferenza dei rettori e uno nominato dal presidente della Regione.
La selezione seguirà una procedura a doppio livello. Una prima commissione – già prevista dal decreto legislativo 171/2016 – valuterà i candidati iscritti all’elenco nazionale dei direttori generali che parteciperanno all’avviso pubblico regionale. Da questa rosa di idonei, valida per un triennio, il nuovo organismo estrarrà per ciascuna azienda una terna di nomi, anche dopo eventuale colloquio. Sarà poi l’assessore alla Salute a proporre il prescelto alla giunta.
La procedura non riguarderà i Policlinici universitari, per i quali l’ateneo fornisce direttamente la terna.
Giunta, via libera ai nuovi vertici dei Consorzi universitari di Trapani e Siracusa. Avviata la procedura per il presidente dello Iacp di Catania
Nella stessa seduta a Palazzo d’Orléans, la giunta regionale ha inoltre approvato il completamento delle procedure di nomina dei vertici dei Consorzi universitari di Trapani e Siracusa. Dopo il parere favorevole della commissione Affari istituzionali dell’Ars, il governo ha dato via libera a due nuove designazioni.
Su proposta dell’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Mimmo Turano, Maria Giuseppa Castiglione diventa presidente del Consorzio universitario di Trapani. Giovanni Grasso è invece stato indicato come presidente del Consorzio universitario Archimede di Siracusa.
Avviata, inoltre, la procedura per la nomina del presidente del consiglio di amministrazione dello Iacp di Catania. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, arriva la conferma di Angelo Sicali, in attesa del parere della commissione Affari istituzionali dell’Ars.
Il paradosso: rigore e “anticorpi” contro la politica per la sanità, mentre altrove proseguono le nomine politiche
Le due notizie, affiancate, restituiscono un quadro che non passa inosservato.
Da un lato, per la sanità regionale, il governo Schifani introduce una procedura rivista, più rigorosa, multilivello, con la partecipazione di Agenas e dei rettori: un sistema presentato come uno scudo contro interferenze esterne e come garanzia di competenza e trasparenza. Una scelta che sembra voler marcare una distanza netta dalla tradizionale influenza politica sulle designazioni dei manager delle Asp e degli ospedali.
Dall’altro lato, nelle stesse ore, la Regione procede invece con nomine pienamente politiche ai vertici dei Consorzi universitari e dell’Iacp di Catania. Qui non vengono introdotti organismi tecnici, né selezioni pubbliche, né filtri di garanzia esterni: restano le proposte degli assessori, il controllo della commissione Ars e il via libera della giunta, seguendo la consueta logica di indicazione politica e di spartizione territoriale e partitica.
Un contrasto evidente, quasi un paradosso: mentre per le Asp si rivendica un modello “anti-politico”, in altri ambiti strategici – università, formazione, edilizia popolare – si continua sulla strada delle nomine dirette.
Un doppio binario che solleva interrogativi sulla coerenza complessiva delle politiche regionali e sull’effettiva volontà di ridurre l’influenza politica nella gestione degli enti pubblici siciliani.
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