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Lo strano caso dei ragusani che donano da vivi ma non da morti
19 Apr 2025 06:25
Noi siciliani continuiamo a essere ultimi per manifesta volontà di donare gli organi e i tessuti. I ragusani, poi, confermiamo un caso che meriterebbe uno studio approfondito: tra i primi in Italia per donazione di sangue e novantunesimi su centosette province per il consenso alla donazione.
L’ultimo rapporto del Centro nazionale trapianti, diffuso alla vigilia della Giornata nazionale della donazione celebrata lo scorso 11 aprile, presenta un’evidente dicotomia. I dati si riferiscono alla volontà dichiarata nel rinnovo della carta d’identità elettronica nei primi tre mesi dell’anno.
Tra il 1 gennaio e il 31 marzo i comuni della provincia hanno emesso poco più di 28mila carte d’identità elettroniche; di queste, sono state registrate quasi 15mila dichiarazioni: in 8479 hanno detto sì alla donazione degli organi in caso di morte cerebrale, mentre 6.436 hanno fatto una netta opposizione. Gli astenuti sono stati oltre 13mila. Come dire: in caso di bisogno, decideranno i familiari.
Donano sangue e plasma da vivi, così tanto da inviarlo altrove. Da morti cerebrali (cioè tenuti in vita solo grazie alle macchine), però, la maggior parte degli iblei preferirebbe non essere toccata, nonostante il trapianto sia l’unica speranza di salvezza per molte persone gravemente ammalate. Ecco perché ogni notizia di espianto viene salutata come grande gesto di generosità del donatore, grazie alla propria sensibilità in vita o, eventualmente, dai propri familiari.
Nel ragusano l’indice di dono – la combinazione fra sì, no e astensioni al prelievo di organi – è maggiore a Scicli (63,77), poi a Chiaramonte Gulfi e a Ragusa città. Agli ultimi posti Acate, Vittoria e Santa Croce Camerina. Nel rapporto non compare Modica.
In Sicilia continua a essere Geraci Siculo, in provincia di Palermo, il comune dove risiede il maggior numero di potenziali donatori, con un indice di dono pari a 94,21. Su 205 rinnovi di carta d’identità, in 152 non hanno esitato ad approvare la volontà di donare organi e tessuti. Nei tre anni precedenti, Geraci è stato addirittura primo in Italia in questa speciale classifica della generosità e dell’altruismo.
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