Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
Lo stop del mondo del calcio dilettantistico, le riflessioni a cuore aperto del presidente dell’Asd Ragusa 1949 Giacomo Puma: “Che senso ha avuto farci partire?”
29 Ott 2020 09:35
“Noi, così come le altre società dei campionati di Eccellenza in giù, siamo stati costretti a chiudere i battenti. La salute prima di tutto. Ma non possiamo fare a meno di riflettere che, da quando la programmazione per la nuova stagione è stata predisposta, è risultato tutto sbagliato. Perché invogliare le società a programmare, a pianificare, a compiere, soprattutto, investimenti quando si sapeva che, nella maggioranza dei casi, si sarebbe arrivati a una nuova chiusura? Non è questo un motivo per disincentivare l’affetto che ancora in molti nutrono verso il mondo del calcio? A questo mese di fermo, molto probabilmente, ne seguiranno altri. Chissà quando si potrà riprendere, chissà quando si potrà portare a termine la stagione. Che senso ha avuto tutto questo?”
E’ l’amaro commento che arriva dal presidente dell’Asd Ragusa Calcio 1949, Giacomo Puma, che unisce la propria voce a quella dei vertici di altre società che stanno facendo le proprie valutazioni sul momento che tutti stanno vivendo. “I nostri giocatori, a parte un paio – chiarisce Puma – sono tornati in sede. Continuiamo, comunque, a sostenere dei costi. Il nostro tecnico Filippo Raciti ha fornito a ogni atleta degli allenamenti individuali. Ma è evidente che si tratta di un palliativo sino a quando non si vedrà lo spiraglio di un orizzonte.
Andare avanti lungo questa direzione, insomma, con partite che sono state rinviate ogni qualvolta si è registrato un contagio in seno a una squadra, e noi ne sappiamo qualcosa, non ha avuto molto senso. Ora, per di più, tutto si è bloccato. E non sappiamo fino a quando durerà tutto questo. Non sappiamo indicare una soluzione. Ma certo una ripartenza dei campionati a febbraio non avrebbe molto senso.
Cosa si dovrebbe fare? Giocare ogni due-tre giorni? E con quali ripercussioni? E con quale sostenibilità per gli atleti di tutte le squadre? Sì, sarebbe stato decisamente meglio non partire, vivere un anno sabbatico. La nostra vuole essere una riflessione a cuore aperto. Non lanciamo accuse nei confronti di chicchessia. Solo ci chiediamo: dove andrà, adesso, il mondo del calcio dilettantistico?”.
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