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Lezioni al pc anche per i più piccoli della scuola dell’infanzia La Pira di Ragusa
01 Mag 2020 11:32
Lezioni a distanza anche in una scuola dell’infanzia. La La Pira di Ragusa mostra la sua eccellenza e risponde con grinta e capacità di adattamento all’emergenza coronavirus. In queste settimane si parla tanto di DAD (didattica a distanza), di quanto la scuola italiana abbia dovuto riorganizzarsi per rispondere alle esigenze degli alunni costretti a casa dalla pandemia. Normale pensare che questo accada per le scuole “dei grandi”, forse più strano farlo per quelle “dei piccoli”.
Grazie al supporto della dirigenza scolastica, le insegnanti della scuola Giorgio La Pira del capoluogo ibleo si sono invece da subito attivate per fare qualcosa per i loro alunni e in poche settimane hanno organizzato un vero calendario d’incontri online, con tanto di “lavagne virtuali” da cui i genitori possono scaricare il materiale per i loro figli. Ogni classe è stata divisa in gruppi, ognuno dei quali segue un calendario d’incontri bisettimanali con le maestre che a rotazione seguono tutti i bambini.
Insomma, piccole classi virtuali che s’incontrano sullo schermo di un pc o di uno smartphone e procedono per quanto possibile con il loro programma. Nulla a confronto di una lezione tradizionale ovviamente, ma tanto di fronte al rischio del “ci vediamo quando si potrà”, e sempre nel rispetto della volontà del bambino di partecipare. Sono state attivate persino due bacheche virtuali: una dedicata a ogni singola sezione e una che coinvolge l’intero istituto, dove tutte le maestre della scuola condividono i loro contributi per permettere ai bambini di mantenere un contatto con quelli che prima erano i volti che animavano la loro quotidianità.
Non solo, i bambini possono darsi “appuntamento” fra loro e con l’aiuto dei genitori collegarsi quando vogliono per chiacchierare un po’ o giocare insieme, anche se a distanza. In questo stravolgimento delle abitudini e della routine quotidiana, una lodevole iniziativa che diventa briciolo di normalità fatto di visi amici, canzoni da cantare, filastrocche da recitare e lavoretti da completare, un antidoto agli attacchi di nostalgia, ma soprattutto un modo per stare vicini, anche se “lontani”.
Irene Rimmaudo
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