L’Asd Ragusa Calcio 1949 centra il quinto successo di fila sul campo del Real Siracusa Belvedere

E cinque. Manita dell’Asd Ragusa Calcio 1949 che, ieri, a Siracusa, contro il Real Belvedere, ha centrato il pokerissimo in termini di successi di fila nella gara di anticipo del girone B del campionato di Eccellenza. Gli azzurri allenati da Alessandro Settineri hanno dato vita, ancora una volta, a una gara convincente, riuscendo a contenere i propositi belligeranti dei padroni di casa. E, poi, proprio all’inizio della ripresa, sono riusciti a passare con una staffilata da fuori area, indirizzata all’incrocio dei pali, di Angelo Azzara. Un successo che non fa una grinza per come è arrivato così come sottolinea anche l’allenatore azzurro.

“Da parte nostra – afferma Settineri – è stata una prestazione importante, di alta qualità. Posso dire che abbiamo avuto il pallino del gioco sin dall’inizio ma quel che mi interessa evidenziare è che abbiamo dato un grande segno di maturità, sicurezza e consapevolezza, facendo intendere ciò che la squadra intende proporre, seguendo le indicazioni della panchina. Una squadra duttile, la nostra, che si esprime con un concetto ben chiaro che, così come ho già avuto modo di evidenziare in altre occasioni, deve essere quello di fare la partita. Anche nel corso dell’ultima settimana l’ho detto più volte ai ragazzi e pure ieri abbiamo cercato di applicare sempre questo concetto. Sono contento per la capacità di adattarsi del gruppo perché sa leggere i vari momenti del match e, anche ieri, c’è stata una grande disponibilità da parte di tutti. E’ vero, dobbiamo essere più determinati in zona goal. Anche ieri abbiamo creato molto. Ma, comunque, va bene così. C’è tempo per registrare meglio alcune situazioni. Intanto ci godiamo questo momento, che ci vede in testa alla classifica, senza particolari proclami però, e faccio un plauso a tutti per l’impegno sia in campo che fuori e, soprattutto, per il senso di appartenenza a questo gruppo. Ci prepariamo sin da oggi alla prossima gara cercando sempre di confrontarci e di imporre, nei confronti dell’avversario, le nostre idee come collettivo”.

 

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