L’asd Città di Ragusa torna in campo contro il Rosolini. Sperando di non perdere

Otto punti il Città di Ragusa, 26 il Città di Rosolini. Si riparte. E nella maniera più difficile. Domenica gli azzurri allenati da Filippo Raciti ricominciano a marciare nel girone B del campionato di Eccellenza. Saranno impegnati sul campo di una squadra che non ha bisogno di presentazioni e che molto bene, finora, si è comportata tra le mura amiche. Sul fronte opposto il Città di Ragusa ha fatto di tutto per cercare di tirare il fiato nella maniera migliore, di recuperare le energie psicofisiche anche se qualcosa ancora manca all’appello. I calciatori iblei, però, sono stati abituati, nel corso di questa stagione, a superare qualsiasi tipo di avversità, a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a giocare soprattutto per la maglia. Quella maglia che può garantire ancora grandi soddisfazioni all’intero gruppo oltre che ai sostenitori e ai tifosi. “Stiamo preparando la gara con molta attenzione – afferma il tecnico Raciti – sappiamo che i risultati non sono stati finora dalla nostra ma dobbiamo cercare di risalire la china e dobbiamo farlo con la consapevolezza di tagliare il traguardo. Altrimenti andare avanti sarà molto duro”. Raciti dovrà rinunciare a Di Martino, squalificato. Al suo posto il portierino Cilmi che, fino a questo momento, ha dato prova di essere assolutamente pronto per sostituire il titolare tra i pali. “Nonostante la giovane età – afferma ancora Raciti – Cilmi ha dimostrato di possedere parecchia motivazione e tutte le carte in regola per ben figurare. Per il resto, stiamo cercando di dimostrarci molto compatti anche se l’avversario che andremo a fronteggiare è di quelli alquanto duri. All’andata, sul nostro rettangolo di gioco, finì in parità. Domenica dovremo cercare di mettere in campo la stessa grinta e la stessa rabbia agonistica, sapendo che le partite si giocano sino a quando l’arbitro non ha fischiato la fine. Più volte, nel corso di questa stagione, ci è capitato di perdere gli incontri proprio allo scadere perché non abbiamo rinserrato i ranghi come avremmo dovuto. Speriamo che la lezione sia servita e cercheremo, adesso, di recuperare il terreno perduto. Sappiamo che ciò ci servirà, e molto, per il futuro”.

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