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L’Asd Città di Comiso e il blocco del dilettantismo, il presidente Scifo: “Serviva un piano B. Restiamo abbandonati a noi stessi”
02 Nov 2020 09:53
“Siamo fermi già da poco più di una settimana e ci manca tantissimo il contatto con l’erba, la possibilità di applaudire un’azione d’attacco, di vedere esultare le maglie di colore verdearancio. Un lockdown inevitabile, è stato definito da molti, per il calcio dilettantistico.
E, però, non possiamo fare a meno di pensare che le società erano state invitate a pianificare la stagione senza però predisporre un piano B nel caso in cui si fosse verificato quello che in effetti è accaduto. E, adesso, che cosa bisogna fare?”. A interrogarsi in questo senso è il presidente del Città di Comiso, Salvatore Scifo, che ringrazia intanto la città, i tifosi e, soprattutto, gli sponsor per essere rimasti vicini al sodalizio casmeneo in questo delicato momento.
“Forse – continua Scifo – si deciderà per il riavvio degli allenamenti così come consentito dai protocolli. Ma tutti abbiamo la sensazione che questo fermo durerà ben oltre il 24 novembre. Ripartire, dunque, dopo mesi di blocco totale, significa riprogrammare di nuovo la stagione.
Nessuno può dire adesso che cosa succederà in futuro. Una cosa è certa. E cioè che le società hanno assunto degli impegni che non si sa se, adesso, riusciranno a rispettare al meglio. Il mondo del calcio dilettantistico ha subito una batosta che di certo non meritava.
Siamo rispettosi delle regole e delle prescrizioni perché, come abbiamo visto, con i contagi non si scherza. Ma chiediamo sin da ora che siano assunte delle soluzioni che riguardano da vicino tutte le società e le squadre che si trovano nella nostra stessa condizione. Sia la Lega che lo Stato ci hanno abbandonato dato che non ci danno neppure quello che ci spetta. Perciò, se si prosegue in questo modo si rischia di non andare da nessuna parte”.
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