L’AFFETTO RIGENERA LA VITA SOCIALE

Nei giorni scorsi la cittadina Modicana con la sua diocesi è stata visitata degli amici di Paganica, storica frazione dell’Aquila. Queste belle giornate hanno fatto riflettere su come

l’affetto vero e ben radicato è capace di rigenerare rapporti, vita sociale, culturale, politica. L’affetto fonda le sue radici nella fede, che hanno permesso e permettono ai nostri amici di affrontare le ferite gravi del terremoto. Durante la loro visita si è parlato dell’esperienze di fede e condivisione radicate nel Vangelo, come le famiglie aperte della Comunità Papa Giovanni di Scicli o i Piccoli fratelli, la Cooperativa Portogallo, la Casa don Puglisi, il Cantiere educativo Crisci ranni di Modica. Fede confessata e celebrata insieme alla parrocchia di San Pietro, alla Comunità monastica delle Benedettine, alla comunità diocesana attraverso l’incontro con il vicario generale a Noto. Venerdì scorso si è svolto a Noto l’incontro con il sindaco, Corrado Bonfanti, mentre nella serata di sabato a Modica c’è stato un incontro pubblico al cantiere educativo “Crisci ranni” delineando i messaggi che possono rigenerare anche le nostre città. “All’Aquila dopo il terremoto restano ancora tanti problemi, perché un tetto non basta e occorrono luoghi comunitari. Il  sostegno, l’affetto di amici e il pensiero che bisogna ricostruire pensando soprattutto ai giovani. Questa cura per chi soffre e per i giovani  – ha sottolineato Goffredo Palmerini, scrittore e giornalista – diventa la vera Italia, “l’altra Italia”, quella della solidarietà. Ricordando altresì come sia importante offrire ai giovani esperienze forti come quella  ipotizzata nel gemellaggio,  in luoghi come Marzabotto ove si uniscono ricordo delle vittime, spiritualità e riferimento alla Costituzioni, resi vivi dalla presenza della comunità di don Giuseppe Dossetti”. Bisogna avere attenzione per tutti i problemi, come i morti sul lavoro oltre ai morti del terremoto, che non nascono dal fato ma da precise responsabilità: lo ha detto con commozione e passione civica Alfredo Montesanti. A cui ha fatto eco,da Modica, Piero Paolino del “Clandestino”, ricordando quest’impegno di giovani modicani con cui si vuole creare un presidio di vigilanza sul territorio. Il vicario foraneo don Corrado Lorefice, da parte sua, ha sottolineato cosa si apprende dalla visita a Paganica e da Paganica: il forte senso di appartenenza e la grande capacità di ospitalità e convivialità che ci rendono tutti più umani. E Antonello Buscema – che è stato a Paganica lo scorso anno da sindaco e da amico – ha rilevato quanto sia importante questo gemellaggio perché in primo piano non sono i soldi ma le relazioni. Pur essendo vero che i soldi ci vogliono per tanti servizi e per la crescita delle nostre città, non sono essi però la vera fonte della ripresa, quanto la tenacia, il disinteresse, il “crederci”. Come accade spesso nella storia, nell’umiltà dei luoghi e delle persone che caratterizzano i rapporti di fraternità tra Paganica e Modica (e la diocesi di Noto) si sono “mostrati” valori grandi e genuini, che possono dare speranza alla nostre città. Una “via” antica e nuova – la “via” degli affetti che generano sostegno e responsabilità – è stata focalizzata e attende che persone sagge e coraggiose sempre più la percorrano con impegno personale e comunitario.

 

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