La Sicilia e i siciliani del cambiamento

LA SICILIA PERLA DEL MEDITERRANEO.

Vittorio Nisticò, uno dei vecchi e grandi direttori del giornale “ L’Ora ” di Palermo, diceva che i Siciliani si dividono in due categorie: siciliani di scoglio e siciliani di mare aperto.
Nisticò, calabrese di nascita e siciliano di adozione, sicuramente ha detto una grande verità che riesce a mettere bene in evidenza il reale carattere di questo popolo e che si presta a tutte le interpretazioni.

I siciliani di scoglio non hanno il coraggio di uscire dalle proprie tradizioni, di avventurarsi fuori dal proprio “habitat”. Essi sono legati alle abitudini come, perché no, al sonnellino pomeridiano, sono come quei figli che hanno sempre vissuto all’ombra della famiglia e quindi hanno bisogno continuamente della loro protezione.
Essi sono buoni e di conseguenza sono quei figli che maggiormente subiscono i soprusi dai più furbi, dai più forti, dalla delinquenza locale che diventa sempre più assillante. Tutte le iniziative che una persona di scoglio riesce a prendere sono sempre condizionate dal livello della posizione sociale ed economica e spesso arrivano i soliti ignoti a chiedere le dovute ricompense. A questo punto ognuno dovrà scegliere se accettare la via dei compromessi o vivere completamente nell’ombra che comunque non salva dal sistema.

I siciliani di mare aperto,invece, sono nati marinai, sono dei coraggiosi e vogano lontano dallo scoglio, non vogliono naufragare,non vogliono padroni e non accettano assolutamente che qualcuno possa decidere per loro. Scelgono di essere liberi di scrivere, di pensare, di dire quello che vogliono,vanno decisamente controcorrente, la loro vita non è facile e trovano molte difficoltà ad inserirsi.
Però questi siciliani, in generale, quando riescono finalmente a liberarsi della zavorra, dei condizionamenti, diventano dei “miracolati”, perchè sono capaci di realizzare ciò che non avrebbero mai pensato di poter fare. Certamente all’inizio la strada è tutta in salita e quando riescono a gettare l’angora e a diventare dei vecchi marinai, dopo aver superato mille ostacoli, tutte le diffidenze e quando sono pronti a conquistare chi li circonda e a commuoversi parlando della loro terra, allora è arrivato il giorno più bello. E’ giunto il momento di ritornare a rivedere la propria Sicilia, a rivivere gli attimi scintillanti della propria adolescenza, a sentire il dialetto della propria gente con le sue contraddizioni, con le sue remissività, con la sua innata ospitalità. E tutto questo fa si che ritornando in qualunque momento non sei un estraneo fra la tua gente, ma uno di loro che vorrebbe diventare un paladino per difendere questo meraviglioso popolo, sopravvissuto alle molteplici invasioni.
Un popolo che della sua vita riesce a farne una filosofia per superare qualunque problema, accettandolo così com’è, senza muovere dito, perché lo vuole “ u distinu ’ e con rassegnazione riesce a pronunciare “Sia fatta la volontà di Dio”, ecco qual è la grande forza di questo popolo.
E quando le Istituzioni riusciranno a eliminare le mele guaste, allora i siciliani diventeranno tutti di “scoglio “ e in Sicilia finalmente finirà la guerra fra i poveri.
Oggi forse siamo sulla buona strada, i siciliani hanno la grandissima voglia di cambiare, di voltare pagina.

contributo editoriale di Giovanni Giudice

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