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La lavanda dei piedi del vescovo commuove la Cattedrale. La Settimana Santa entra nel vivo. Ecco i vari riti da non perdere
18 Apr 2025 11:54
Una serata intensa di spiritualità e di emozione, quella vissuta ieri sera nella Cattedrale di Ragusa, dove si è celebrata la solenne Messa in Coena Domini, presieduta dal vescovo diocesano, mons. Giuseppe La Placa. Un appuntamento centrale nella Settimana Santa, che ha rievocato l’Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli e il gesto di umiltà per eccellenza: la lavanda dei piedi.
È stato lo stesso vescovo a compiere il rito, lavando i piedi ad alcuni seminaristi e ai diaconi recentemente ordinati, in un gesto semplice ma carico di significato, segno di servizio, fraternità e amore cristiano.
Durante la celebrazione, mons. La Placa ha anche presentato la sua quinta lettera pastorale, intitolata “Ti trasmetto quello che ho ricevuto”, indirizzata ai sacerdoti della diocesi. Un testo che assume un significato ancora più profondo in questo periodo particolare: la Chiesa di Ragusa, infatti, si appresta a vivere il Giubileo per i 75 anni dalla sua fondazione, in concomitanza con il Giubileo Ordinario della Speranza indetto da Papa Francesco per il 2025.
La lettera, diffusa ufficialmente al termine della Messa Crismale, in cui i presbiteri hanno rinnovato le loro promesse sacerdotali, richiama i sacerdoti all’essenza della loro missione: trasmettere la fede ricevuta, custodirla e viverla con gioia, al servizio del popolo di Dio.
In una Chiesa che guarda al futuro con fiducia, sostenuta dalla memoria delle sue radici e dallo slancio della speranza, i gesti semplici e solenni di questi giorni parlano al cuore di tutta la comunità, richiamando ciascuno all’impegno quotidiano della carità e dell’annuncio del Vangelo.
I riti della Settimana Santa a Ragusa continuano oggi, con la suggestiva processione serale che parte alle 19 dalla Cattedrale di Ragusa con le varie statue che giungeranno da più parrocchie. Altra processione alle ore 20 dal Duomo di San Giorgio a Ibla. Le statue del Cristo Morto e della Vergine Addolorata attraversano le vie antiche del quartiere barocco, in un corteo silenzioso e commosso. Fedeli con ceri accesi, il suono cupo della banda musicale e una lunga sosta davanti alla chiesa dell’Immacolata rafforzano il senso di raccoglimento e di comunità. Si tratta di un rito che affonda le sue radici nel Seicento, in epoca spagnola, e che continua a emozionare intere generazioni.
A Ragusa superiore, la Cattedrale di San Giovanni Battista e le principali parrocchie celebrano le liturgie pasquali con grande intensità. Il Venerdì Santo, alle ore 19, è segnato dalla liturgia della Passione e da momenti di preghiera e meditazione collettiva, con processioni strutturate con le varie statue che rappresentano le varie stazioni della via Crucis e che provengono dalle chiese locali. Convergono tutte in piazza San Giovanni. Il silenzio, le campane mute e le luci spente contribuiscono a creare un’atmosfera di rispetto e raccoglimento.
La Domenica di Pasqua, infine, è dedicata alla gioia della Resurrezione, celebrata con messe solenni e campane a festa in entrambe le parti della città. A differenza di quanto accade in altre località iblee, come Modica o Scicli, a Ragusa non si tengono processioni tradizionali in questa giornata. Per la Pasqua, dunque, occhi puntati per il rito della Madonna Vasa Vasa a Modica, per U Gioia a Scicli, per la Paci a Comiso ed ancora per l’incontro tra Gesù Risorto e la Madonna nel cuore di Ispica.
Foto: Salvo Bracchitta
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