La fascia trasformata fra diritti negati e voglia di riscatto

Da Marina di Acate a Scoglitti. Questa parte del Ragusano è nota come la “fascia trasformata”. E’ qui che da decenni hanno trovato casa “sacche di povertà” relegate ai margini della società. E’ qui che si è voluto intervenire, in rete, con il progetto “TFT – Trasformare la fascia trasformata” sostenuto da Fondazione CON IL SUD – soggetto responsabile dell’attuazione ‘I Tetti colorati’ onlus, in partnership con coop. Proxima, CGIL, associazione L’Altro Diritto Onlus con il supporto esterno della Caritas diocesana di Ragusa. Nei giorni scorsi i primi risultati di un percorso che Daniela Castagno, della Fondazione CON IL SUD, ha voluto definire “molto sfidante” ma anche un momento di riflessione su come formazione, informazione ed affinamento delle strategie operative possono diventare un sano sprono a continuare per i prossimi 18 mesi quando il progetto si concluderà.

Il progetto ha visto coinvolti tre ambiti di intervento.

L’area sociale è stata coordinata da Ausilia Cosentini, l’area della filiera agroalimentare da Letizia Palumbo e l’area ambientale da Alessia Gambuzza. “La forza del progetto sta nel riuscire ad innescare processi di cambiamento duraturo nelle condizioni della fascia trasformata, sia sostenendo l’accesso ai diritti da parte delle persone che qui vivono, in prevalenza di origine straniera, sia stimolando cambiamenti sistemici, che coinvolgono la filiera produttiva e responsabilizzano l’intera comunità” – spiega Daniela Castagno. – l’obiettivo è che quelle stesse persone possano avere la possibilità di scelta del loro futuro e delle condizioni in cui volevano, potevano e possono stare qui”. Operare per cambiare il contesto di filiera delle imprese agroalimentari e della comunità che ne compone un segmento

I primi numeri del progetto che ha in Valentina DiStefano, il legale rappresentante, e Vincenzo La Monica il coordinatore.

Sono stati 70 i nuclei familiari stranieri coinvolti, 50 di questi sono stati presi in carico dal progetto, 96 le persone, i tre quarti delle quali hanno migliorato le loro condizioni iniziali di fragilità. 56 le persone coinvolte nell’educativa territoriale diffusa, 47 le persone che si sono rivolte allo “sportello donna” e che hanno visto nascere, in intesa con l’Asp 7 di Ragusa, un ambulatorio ginecologico; 13 le persone supportate nella mobilità con la formula del “car pooling”; 50 le persone coinvolte nel tutoraggio ambientale che hanno acquisito comportamenti virtuosi migliorando l’ambiente che le circonda. Il “sistema lavoro” ha permesso di stilare il report sui lavoratori migranti della fascia trasformata intervistando 6 aziende e 18 lavoratori, di mappare al momento 44 siti a rischio inquinamento del suolo, con il percolato, e dell’aria, con le fumarole.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it