Dalla fascia trasformata siciliana, la più importante d’Italia, un nuovo modello condiviso che punta all’agricoltura sostenibile

VITTORIA (RG) – Meno risorse idriche, meno concimi, eliminazione di pesticidi, resa maggiore delle produzioni, digitalizzazione dei processi produttivi. Dalla fascia trasformata più grande d’Italia, seconda in Europa dopo l’Almeria in Spagna, viene lanciato il nuovo modello di agricoltura sostenibile e innovativa grazie al progetto di cooperazione internazionale “Intesa” che, con la So.Svi. in Sicilia, agenzia di sviluppo locale provinciale, ha favorito per tre anni la ricerca, lo studio, l’approfondimento e la sperimentazione tra l’Italia e la Tunisia. Nei giorni scorsi, alla sala delle Capriate “Gianni Molè” di Vittoria, si è svolto l’Innovation Camp Intesa focalizzato proprio sulle sfide dell’innovazione nel campo agricolo, con il patrocinio del Comune di Vittoria. Grazie all’apporto di rappresentanti istituzionali, esperti e realtà private operanti nel settore dell’agroindustria, è stato possibile attivare un proficuo momento di confronto attraverso tavoli tematici e gruppi di progettazione, funzionale ad immaginare un vero e proprio nuovo modello condiviso di agricoltura all’insegna di un futuro più sostenibile, riducendo l’impatto sull’ambiente e l’utilizzo delle risorse idriche, ma anche dei concimi, ed eliminando del tutto i pesticidi per così ottenere produzioni sane e a minor impatto. Un modello possibile, che è stato già sperimentato in questi ultimi due anni a Ispica, all’interno della O.p. Moncada, dove è stata allestita una serra con tecnologie avanzate e con il metodo di coltivazione Agriponic. 

La due giorni è stata caratterizzata da inspirational speeches con protagonisti due importanti start-up innovative di livello nazionale come FOODHUB e LUALTEK e da momenti di lavoro in gruppi paralleli, in cui i partecipanti hanno avuto l'opportunità di confrontarsi su specifiche sfide coinvolgendo attivamente anche diverse figure, tra cui rappresentanti del Comune di Vittoria, CREA (Consiglio Per la Ricerca  in Agricoltura e L’Analisi dell’Economia Agraria, Ministro della Sovranità Alimentare), Gal Valli del Golfo, ANGA (Giovani di Confagricoltura), rappresentanti degli operatori del Mercato ortofrutticolo di Vittoria, il più importante mercato alla produzione del meridione. Presenti anche rappresentanti dell’Università di Catania (Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente) nonché importanti start-up innovative e aziende agricole del territorio e associazioni nazionali di lavoratori e di categoria. Convergenza di idee che ha portato alla formulazione di proposte concrete,  tre prototipi di soluzioni e strategie che sono state raccolte e sintetizzate in uno specifico piano d’azione che a breve sarà disponibile, che ha avuto un minimo comune multiplo: la necessità del territorio di cooperare e di interagire attivamente con la ricerca scientifica. Un documento che rappresenta un importante punto di partenza per il futuro sostenibile dell’agricoltura, sempre più orientata al benessere della comunità. 

Uno dei momenti più apprezzati dell’evento è stato il consumer test, in cui i partecipanti hanno avuto l'opportunità di assaggiare i pomodorini "agriponici" con la guida dello chef Giovanni Galesi. “Questa esperienza ha permesso di apprezzare concretamente le potenzialità dell'innovazione nel settore agricolo e di sottolineare l'importanza di un approccio sostenibile e di qualità nella produzione alimentare – spiega Giovanni Iacono referente del progetto Intesa – Approccio innovativo e sostenibile già attivo lungo la fascia trasformata siciliana, la più importante d’Italia, grazie alla serra sperimentale di coltivazione fuori suolo e senza substrato mediante il sistema Agriponic, allestita e già operativa all’interno dell’azienda Moncada. Novità tecnologiche che hanno dato vita ad un modello di serra sostenibile e che utilizza sistemi di fertirrigazione, illuminazione a led e riscaldamento passivo. Tutte queste importanti tecniche riescono a ridurre notevolmente l’utilizzo di acqua e di concime con successiva minore impronta di CO2 rilasciata in atmosfera. Il nostro obiettivo generale è stato quello di portare innovazione tecnologica nella serricoltura. Vogliamo promuovere una nuova produzione agricola che dovrà essere sì tecnologica, ma soprattutto sostenibile dal punto di vista ambientale. Una sfida del futuro che ci coinvolge già oggi, per ottenere un’agricoltura sostenibile ma anche etica, perché’ non vanno dimenticati i diritti dei lavoratori che operano in questa area così come quelli dei produttori nel rapporto con la grande distribuzione”. Il progetto INTESA è co-finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma ENI di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia ed è stato promosso dalla So.Sv.I. Ragusa, agenzia di sviluppo provinciale, insieme al C.R.E.A., con sede in Sicilia e l’O.P. Moncada di Ispica. Oltre ai partner tunisini (UTAP, ENI e IIT) ci sono anche partner associati dell'area iblea: Comune di Ispica, Comune di Scicli, Ordine dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Ragusa. Grazie alla collaborazione e all'impegno di tutti gli attori coinvolti, è possibile costruire un futuro in cui l'innovazione e la sostenibilità si integrino armoniosamente nel settore agricolo, portando benefici economici, sociali e ambientali. Per chi non ha potuto partecipare al CAMP il progetto ha attivato un gruppo telegram che continuerà ad alimentare una rete di attori interessati alle tematiche trattate dal progetto: https://t.me/intesa_innocamp. Ulteriori informazioni sul sito web: https://sosvi.eu/news

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