Riforma dei Consorzi Bonifica in un’isola in cui si contano 1.800 lavoratori. L’Ars faccia presto. “Non serve una legge tanto per farla”

Fra siccità, incendi e dissesto idrogeologico non c’è di che stare alle allegri in un’isola, quale la Sicilia dalle grande risorse ma anche dalle grandi emergenze. La situazione è grave: è sofferente il settore agricolo e zootecnico e con esso l’economia che gli ruota attorno a questi comparti. Alla ripresa dei lavori d’aula, dopo la pausa delle elezioni del Parlamento Europeo, inizia a Palermo la stagione delle riforme. Quella dei Consorzi di bonifica è tanto attesa. “Siamo pronti al confronto, adesso come in passato, perché questa sfida di cambiamento venga vinta da tutti con l’approvazione di una normativa giusta ed efficace dei Consorzi di bonifica – afferma il segretario generale della Filbi-Uila Sicilia, Enzo Savarino – le emergenze di un’agricoltura in crisi vanno affrontate con provvedimenti strutturali, non con misure-tampone, nell’interesse non solo dei lavoratori del comparto ma anche dei consumatori. Poter disporre di Consorzi capaci di esprimere a pieno le proprie potenzialità è una priorità. E’ il momento di risolvere le criticità che abbiamo più volte indicato, a partire dal pagamento delle retribuzioni, dalla riqualificazione del personale e dall’avvio di un percorso di stabilizzazione per il personale avventizio”.

La nuova riforma sui Consorzi di bonifica chiamata a garantire livelli occupazionali ed a disporre di risorse a tutela dei lavoratori.

“Siamo pronti a dialogare con l’istituzione regionale per migliorare la proposta di legge così come chiedono i tantissimi sottoscrittori della petizione che abbiamo lanciato come sindacato – conclude il segretario Enzo Savarino – rivendichiamo il completamento del turn-over per colmare tutti i vuoti nelle piante organiche, un percorso di uscita dalla precarietà, la riqualificazione dei dipendenti e il superamento del contenzioso, oltre al passaggio immediato e senza soluzione di continuità nei nuovi Consorzi per tutti i lavoratori. Nessuno escluso. I milleottocento dipendenti dei Consorzi, quasi per metà a tempo determinato in garanzia occupazionale di 151, 101 e 78 giornate, sono risorse indispensabili per il settore primario e per la Sicilia. L’Assemblea regionale, questa è la nostra speranza, ne saprà tenere conto”.

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