Sbarco a Pozzallo: anche il vescovo di Noto ad accogliere i migranti in banchina

Erano senza viveri,  da tre o quattro giorni in mare, secondo le testimonianze un po’confuse. Sono arrivati a Pozzallo, salvati da una motovedetta della capitaneria di porto, la Cp 325. Si tratta di 35 persone, tutti uomini adulti, eccetto tre minori; originari del Bangladesh tranne tre cittadini egiziani. Quasi tutti hanno infezione da scabbia e con diverse sovrainfezioni batteriche.

Sono stati trasferiti all’hot spot di Pozzallo. Lo sbarco, seguìto al salvataggio operato a circa 85 miglia a sud est di Pozzallo, è stato seguito anche dal  vescovo di Noto, Salvatore Rumeo, che si trovava nella cittadina per le tradizioni legate ai festeggiamenti di San Giovanni che tra l’altro prevedeva una processione a mare. Il vescovo ha assistito a tutte le operazioni legate di sbarco e di accoglienza, dal controllo a cura della sanità marittima (Usmaf) operata dal medico Vincenzo Morello, a quella a terra con il personale Asp coordinato dal medico Angelo Gugliotta

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