LA CAP ISTANBUL VERSO L’EGEO SULLA ROTTA DI ULISSE

Domenica alle 13 è stato un momento di emozione per la partenza della regata Cap Istanbul 2010 vero l’egeo. Il vostro cronista da vero “animale terrestre” non ha potuto che rimanere incantato dalle tante grandi barche a vela,  che sfrecciando per l’imboccatura del porto di Marina di Ragusa, si dirigevano alle boe di partenza e quindi in mare aperto per solcare il canale di Sicilia e puntare sull’Egeo, dopo aver sfiorato lo Jonio. Un’emozione giustificatissima con quel vento di libeccio che soffiava impetuoso e che spingeva le spettacolari barche verso est, a ridosso di Capo Passero. Uno splendore di evento forse non molto apprezzato dai ragusani ma non dai siciliani, dai francesi, dai maltesi, dai greci e quindi dai turchi presenti alla grandiosa regata anche con alcuni rappresentanti diplomatici di diversi paesi. Uno sport d’elitè ? forse ! Ma a giudicare dai commenti delle decine di persone che erano scese al porto per una passeggiata al sole dopo il maltempo dei giorni scorsi,  si doveva fare una promozione straordinaria per un evento che avrà ricadute non solo sportive ma anche culturali, turistiche, economiche perché dopo l’arrivo ad Istanbul sono previsti eventi europei con la partecipazione di tutti i corpi diplomatici interessati e, soprattutto,  con tutti i più grandi operatori economici, industriali, finanziari per dare seguito a questo enorme momento di internazionalità. Ma come si dice in questi casi “cosa fatta capo ha” e la scarsa partecipazione finanziaria degli enti pubblici e privati siciliani ha purtroppo obbligato gli organizzatori a tagliare forse sul settore dove bisognava forse investire di più: la promozione dell’evento . ma il console generale di Turchia in Sicilia Domenico Romeo ed il gruppo Cea non si sono persi d’animo e la cosa è andata anche grazie ai loro sforzi. Per la prossima edizione occorre pensarci in tempo, molto in tempo a trovare sponsor e mecenati; ma adesso pensiamo ad Istanbul dove ad attendere la Regata  ci saranno centinaia e centinaia di persone perché i Turchi, checché se ne dica, all’Europa “tengono molto”. Chissà perché ?

Franco Portelli

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