INTEGRAZIONE SCOLASTICA TUTTI I DATI SARANNO ON-LINE

A partire dall’anno scolastico 2013-2014 sarà reperibili via on-line il numero degli alunni disabili  iscritti nelle scuole italiane, degli insegnanti di sostegno che operano al loro fianco e il numero degli studenti nelle classe in cui è presente una disabilità. È quanto hanno assicurato ieri i funzionari e i tecnici del Ministero dell’istruzione, che hanno preso parte alla riunione dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica. “Per quest’anno – riferisce Novera, vicepresidente della Fish – non ci sono i tempi, ma entro il prossimo anno il sistema informatico sarà ottimizzato”. Tra le altre notizie che arrivano dall’incontro di ieri, c’è la presentazione, da parte della Consulta delle associazioni, di due iniziative legislative: da una parte, un protocollo d’intesa tra Miur e ministero della Salute, dall’altra un disegno di legge sull’integrazione scolastica. “Sui rapporti tra Asl e scuola per la semplificazione delle certificazioni, delle diagnosi funzionali e del piano educativo individualizzato. – spiega Nocera sul protocollo e sul disegno di legge-  Il disegno di legge potrebbe diventare decreto legge, riguarda in primo luogo la formazione degli insegnanti: un maggior numero di crediti relativi alle problematiche dell’integrazione, per quel che riguarda la formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria; ma anche l’obbligo della formazione in servizio per tutti gli insegnanti relativamente alla specificità e i bisogni educativi speciali, da realizzare su base di contratti collettivi con i sindacati. Nella bozza del disegno di legge – continua Nocera – si prevede anche la formulazione, da parte del ministero, di indicatori per misurare la qualità dell’integrazione nelle classi, nelle scuole e in generale nel sistema scolastico. Infine, il disegno di legge prevede una maggiore continuità didattica del sostegno, almeno per la durata di un ciclo di studi. Il ministro Profumo, presente all’intero incontro, si è impegnato a presentare questa bozza all’ufficio legislativo e poi, eventualmente, al governo”.

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