È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IN VISTA DELLA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA PER L’IMMIGRAZIONE A RAGUSA
16 Ott 2010 15:31
Il Comitato Spontaneo di Rappresentanti Appartenenti a Comunità Straniere, ha organizzato, presso il Centro Culturale Feliciano Rossitto, una tavola rotonda propedeutica alla nascita della Consulta per gli Immigrati che sarà presentata presso l’aula consiliare del comune di Ragusa. La partecipazione e la testimonianza degli intervenuti hanno messo in luce i diversi punti di vista. Per Amel Laouini, mediatore culturale, presidente della sezione ragusana O.T.M sono di vitale importanza punti di ascolto per le comunità straniere che abbiano al loro interno personale con ampia capacità di comprendere che un immigrato, non ha solo bisogno di rinnovi di permessi e documenti vari ma vive anche, difficoltà familiari. Servono pochi progetti, ma ben mirati.
Contano molto sulla nascita di questa consulta, che come rende evidente Moncef Bouali per la prima volta si avvale della consulenza degli interessati. D’accordo con lui Maria Monteiro, della comunità Brasiliana. Anche Mohamed Bouchmim, augura che questo sia il primo passo per interventi piu’ importanti. Il professor Abdelkarim, docente di letteratura e lingua araba presso l’università di Catania, dà voce alle difficoltà che saranno presenti nel cammino di questo strumento; ha citato l’esempio di Mazara del Vallo, dove la consulta, formatasi prima delle elezioni, di fatto è stata un fallimento, utile solo a portare un pacchetto di voti.
Rispondono Filippo Frasca, presidente della commissione affari Generali: Per me questa consulta non doveva nascere, mi sono opposto, perché l’istituzione della stessa può essere una nuova forma di esclusione, sarebbe stata più utile la partecipazione di tutti i cittadini, anche quelli extracomunitari alle consulte territoriali, che nasceranno con l’abolizione dei consigli di quartiere. Non una chiusura, ma una partecipazione più attiva. Molto discusso l’intervento dell’assessore ai servizi sociali Rocco Bitetti: Non si può parlare d’integrazione, senza la volontà di farlo.
Se i ragazzi non imparano la lingua ciò che spesso dipende da loro formano gruppi chiusi, parlano, si confrontano tra loro e spesso non hanno altri interessi. Quanto all’insegnamento della lingua stessa, si sono fatti, e si fanno tanti corsiche però non danno alcun contributo agli immigrati, che non dimostrano di volersi integrare, partendo proprio dalla comprensione della lingua Italiana. Un discorso difficile da fare, ma che ha un fondo di verità.
Complessivamente il confronto ha visto da un lato gli immigrati che parlano della mancata conoscenza, dei loro diritti,dall’altro le istituzioni Italiane che parlano del mancato assolvimento di elementari doveri. Servirà la consulta che resterà in carica solo fino alla conclusione del mandato del sindaco, quindi solo pochi mesi a mettere d’accordo tutti? Sarà l’avvio di un percorso di conoscenza politica, mirata a quegli immigrati che hanno diritto al voto, come ha paventato sia il Professor Hannachi, e Amel Laouini? (Pina Cocuzza)
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