IN CHIAROSCURO PER ANGELO LA PORTA

Volge al termine la stagione estiva, che si può dire del tutto conclusa dal punto di vista meteorologico, e  il consigliere comunale di Marina di Ragusa Angelo La Porta traccia un primo bilancio con un comunicato che possiamo definire un pot-pourri di sensazioni e rilievi, molti dei quali estremamente condivisibili ma che richiedono una più attenta valutazione.

Appare anche strano che il comunicato arrivi a poche ore dalla riunione che il Sindaco ha tenuto, presso la delegazione municipale, con alcuni commercianti e residenti che hanno volto segnalare direttamente al primo cittadino alcuni disagi.

La Porta parla del cambiamento atteso ma non arrivato, anche se giustifica contestualmente la nuova amministrazione per essersi insediata troppo tardi.

Vanta quanto fatto dalla precedente amministrazione, citando i ‘pezzi forti’ di lungomare pedonale e piazza Duca degli Abruzzi, ma non sa, o non dice, che, per esempio, operatori commerciali della piazza hanno lamentato un grosso decremento nel giro d’affari per la chiusura totale al traffico.

Cita i disagi a cui si è sottoposti nel cosiddetto ‘triangolo della movida’, ma non parla dei problemi dei residenti, che ne hanno discusso con il Sindaco, per i parcheggi, per l’invasione dei ciclomotori e per la fermata dei bus che sostano a motore acceso.

Auspica soluzioni definitive dalla prossima estate, insistendo con la maggiore delle mancanze di tutte le amministrazioni: i problemi di Marina vanno discussi ora e risolti nel corso dell’inverno, non si può pensare al traffico o alle docce solo nel mese di giugno.

Asserisce di conoscere  in maniera dettagliata quali sono le problematiche, ma non cita le lamentele, anche di compagni dell’opposizione, che, per esempio, considerano inopportuno il collocamento delle bancarelle alla fine del lungomare Andrea Doria.

Ormai i problemi di Marina di Ragusa sono tanti e occorrono delle scelte decise, forti, che magari scontenteranno qualcuno ma possono restituire vivibilità alla frazione marinara, anche in periodo invernale, considerato che nei fine settimana si ripropongono i flussi di gente ai livelli estivi.

Occorre, prima di tutto, stabilire un postulato per il periodo estivo: Marina di Ragusa è il centro di villeggiatura dei tantissimi ragusani che, negli anni, l’hanno scelta come residenza estiva, e come tale deve rimanere oppure è terra di conquista per i pendolari del mordi e fuggi ?

Marina di Ragusa è dei ragusani e dei residenti in generale che pagano le tasse come pure degli ospiti del porto turistico che, anch’essi, contribuiscono profumatamente alla loro permanenza oppure deve essere dominio dei protagonisti della movida, clienti e commercianti che ne godono ?

Fino a quando, in maniera condivisa ma certo aderente ai numeri di ciascuna delle parti, non si arriverà a dirimere tale interrogativo, ci saranno sempre lamentele da tutte le parti. Fino a quando non si istituirà una zona a traffico limitato, con parcheggi fuori dall’area urbana, tutto resterà irrisolto.

La Porta cita giustamente quanto è stato fatto in passato ma da lui, indigeno della frazione marinara, avremmo desiderato maggiore attenzione verso i grandi problemi di Marina, che non sono poi solo la puzza di frittura della movida o i tesserini venatori. Rileggendo vecchi ritagli di giornale, già negli anni passati emergevano esigenze di fronte alla realtà del porto turistico che si profilava all’orizzonte.

Occorreva un piano strategico per adeguare Marina alle nuove esigenze, attraverso l’analisi delle variabili in grado di incidere sullo sviluppo economico della frazione, occorreva e occorre una serie programmazione che deve far parlare di Marina non perché c’è l’abusivo che vende  borse e cinture contraffatte o perché il pizzettaro vende una pizza alle 2,59 ma non può dare la birra alle 3,05.

Queste sono le problematiche del piccolo borgo di provincia, Marina va vista al centro del Mediterraneo, non come punto di convergenza dei flussi giovanili da Niscemi a Portopalo di Capo Passero.

La vitalità progettuale non ha mai investito il tessuto urbano di Marina, ogni metro quadrato di garage o di pertinenza varia è stato trasformato in abitazione, nuove opportunità di villeggiatura che hanno portato dietro due o tre autovetture, un paio di motocicli e qualche bicicletta, se non anche il carrello della barca, il tutto con affitti sempre fuori dal controllo erariale, rigidamente esosi ma rigorosamente in nero.

Se lo Stato o l’Europa distribuiscono contributi a non finire, come nel caso del porto, la comunità avrebbe dovuto farsi trovare pronta per sviluppare strategie per trarre vantaggio da queste politiche. Mancano spazi e attrezzature pubbliche, non si è provveduto a rivedere il fronte mare, non si è privilegiato lo sfruttamento delle aree fino alla riserva del fiume Irminio, con aree a verde pubblico invece dell’ennesimo agglomerato di villette, nessun insediamento al servizio della nautica, naturale dove c’è un porto, turistico o commerciale che sia, nulla di strutture alberghiere in grado di attirare turismo vero.

Allora, caro Consigliere La Porta, cerchiamo di pensare in grande, perché Lei alla fine, se vuole, ci riesce:

invece di cercare di risparmiare sullo spettacolino, da cui comunque non tireremmo fuori che poche lire, invece di pensare al trasporto gratuito, sacrosanto ma che deve uscire da altri capitoli, perché non pensare, ora che c’è il porto, a grandi manifestazioni sportive acquatiche, di vela, di sci nautico, di motonautica, di pesca, organizzate magari a giugno e non a ferragosto?.

Perché non pensare a destagionalizzare il turismo, con quello scolastico e per la terza età così da indurre anche per un cambiamento delle tipologie di ristorazione?

E per il traffico di auto, non pensa che istituendo, seriamente, linee di trasporto urbano, 24 ore su 24, non si dimezzerebbe intanto la mole di vetture circolanti? Perché non fa la proposta?

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