Il sindaco di Modica: “Malta non è porta d’accesso per la Sicilia”

A seguito della notizia del ritorno a casa da Malta di 300 siciliani che per motivi di lavoro si trovavano nell’Isola dei Cavalieri, il Sindaco di Modica ha contattato l’Ambasciata Italiana a La Valletta per avere delucidazioni in merito: “Mi è stato spiegato chiaramente che i 300 nostri conterranei sbarcati a Pozzallo fanno parte di quella mole di lavoratori che negli ultimi anni ha trovato impiego nelle Città dell’isola di Malta.

Quindi non sono residenti all’estero ma siciliani che solo momentaneamente erano lontani dalla propria casa di residenza. Diverso è il discorso di chi vuole utilizzare Malta come una porta d’accesso alla Sicilia per aggirare i divieti che il Governatore Musumeci ha stabilito qualche giorno fa.

E’ vero che possono arrivare a Malta ma una volta atterrati, gli italiani saranno costretti ad osservare il periodo obbligatorio di quarantena di 14 giorni nelle strutture maltesi. Solo dopo potranno fare ritorno in territorio italiano. Per loro scatterà anche una sanzione di 3 mila euro”.

A tal proposito i modicani che sono tornati dal Nord Italia, regolarmente dichiarati, sono 400 circa. “I nostri concittadini si sono messi in quarantena spontanea insieme ai membri della loro famiglia. Solo facendo così eviteranno possibili contagi. Inoltre abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di persone che, pur tornando da una delle regioni del nord Italia, non si sono registrare. Grazie alla collaborazione dei cittadini li abbiamo individuati e sottoposti a campione a controlli”.

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