È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL SINDACATO I.S.A. RIEVOCA LA DATA DEL 10 LUGLIO 1943
09 Lug 2012 15:32
Sicuramente molti sindaci hanno, da tempo, pensato bene di onorare anche la memoria dei soldati d’Italia e Germania assieme a quella degli “alleati”. Nulla da eccepire. I morti sono morti e quanti sono caduti vanno sempre rispettati. Ma questo è il minimo che si possa fare.
Alcuni, in strano concorso con istituzioni militari, hanno preso spunto da discussi e mai chiariti episodi di violenza delle truppe tedesche per rivendicare il merito di riconoscimenti tardo-resistenziali. Ricordo a costoro che ,dal 10 luglio al 17 agosto 1943 ed oltre, fino al fatidico 8 settembre, l’Italia era in guerra contro gli anglo-americani ed al fianco dei “veri” alleati tedeschi.
Che, pertanto, secondo ogni ragionevole motivazione etica, civile e militare, lo sbarco in Sicilia fu una vera e propria invasione. Quanti la contrastarono, nella sproporzione di mezzi e possibilità, fecero ben oltre il proprio dovere. Morendo in decine di migliaia, e pagando un grande tributo in feriti e prigionieri.
Italiani e tedeschi uniti combatterono, spesso eroicamente, pure contro i traditori che, specie negli alti vertici della marina, fecero abbandonare a militari incolpevoli posizioni strategiche e fortificate di enorme importanza. Vedi Pantelleria, Lampedusa ed Augusta.
Senza contare la totale assenza della flotta italiana dal tentativo di contrasto della invasione .
Questi sono dati storici assodati e di comune reperimento.
Pertanto è auspicabile che il sacrificio di quanti difesero la Sicilia venga perennemente ricordato pure alle nuove generazioni. Non rovesciando le verità e facendo anche presente alla “società civile” che, in quel lontano 1943, fu la mafia a spianare la strada agli alleati.
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Ringraziamo l’autore dell’articolo che, ovviamente abbiamo pubblicato intregralmente anche se non condividiamo alcune piccole analisi di quei tragici giorni di guerra.
Franco Portelli
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