IL SINDACATO I.S.A. RIEVOCA LA DATA DEL 10 LUGLIO 1943

Sicuramente molti sindaci hanno, da tempo, pensato bene di onorare anche la memoria dei soldati d’Italia e Germania assieme a quella degli “alleati”. Nulla da eccepire. I morti sono morti e quanti sono caduti vanno sempre rispettati. Ma questo è il minimo che si possa fare.

Alcuni, in strano concorso con istituzioni militari, hanno preso spunto da discussi e mai chiariti episodi di violenza delle truppe tedesche per rivendicare il merito di riconoscimenti tardo-resistenziali. Ricordo a costoro che ,dal 10 luglio al 17 agosto 1943 ed oltre, fino al fatidico 8 settembre, l’Italia era in guerra contro gli anglo-americani ed al fianco dei “veri” alleati tedeschi.

Che, pertanto, secondo ogni ragionevole motivazione etica, civile e militare, lo sbarco in Sicilia fu una vera e propria invasione. Quanti la contrastarono, nella sproporzione di mezzi e possibilità, fecero ben oltre il proprio dovere. Morendo in decine di migliaia, e pagando un grande tributo in feriti e prigionieri.

Italiani e tedeschi uniti combatterono, spesso eroicamente, pure contro i traditori che, specie negli alti vertici della marina, fecero abbandonare a militari incolpevoli posizioni strategiche e fortificate di enorme importanza. Vedi Pantelleria, Lampedusa ed Augusta.
Senza contare la totale assenza della flotta italiana dal tentativo di contrasto della invasione .
Questi sono dati storici assodati e di comune reperimento.

Pertanto è auspicabile che il sacrificio di quanti difesero la Sicilia venga perennemente ricordato pure alle nuove generazioni. Non rovesciando le verità e facendo anche presente alla “società civile” che, in quel lontano 1943, fu la mafia a spianare la strada agli alleati.

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Ringraziamo l’autore dell’articolo che, ovviamente abbiamo pubblicato intregralmente anche se non condividiamo alcune piccole analisi di quei tragici giorni di guerra.

Franco Portelli

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