“Il rispetto violato”: a Modica un grido d’allarme sulla crisi educativa

La crisi del rapporto educativo tra docenti, studenti e famiglie è stata al centro della presentazione del libro “Il rispetto violato” del Prof. Giombattista Amenta, tenutasi ieri al Palazzo della Cultura di Modica. Un incontro partecipato e carico di riflessioni, organizzato da AVIS Provinciale Ragusa, AVIS Modica e dal Caffè Letterario Salvatore Quasimodo, che ha affrontato uno dei temi più urgenti del sistema scolastico italiano.

A introdurre la serata è stato Luca Hanna, presidente di Avis Modica, che ha ribadito l’impegno dell’associazione verso il mondo dell’istruzione: «Dobbiamo contribuire alla crescita della società. Il tema affrontato da Amenta ci riguarda da vicino, perché la scuola è un luogo dove si costruiscono valori e rispetto».

Sulla stessa linea il presidente provinciale Salvatore Poidomani, che ha ricordato come l’impegno dell’Avis verso le scuole sia costante e multidimensionale: «Non solo raccolta sangue, ma promozione della cultura del rispetto. Il libro di Amenta è perfettamente in sintonia con questa missione».

L’intervento del prof. Domenico Pisana, presidente del Caffè Letterario Quasimodo, ha inquadrato il tema nel più ampio contesto del cambiamento della scuola moderna: «La relazione educativa è maltrattata. Siamo davanti a una trasformazione epocale del ruolo di insegnanti e genitori».

Anche l’assessore all’Istruzione Concetta Spadaro, portando i saluti del sindaco Maria Monisteri, ha ricordato la sua lunga esperienza nella scuola: «Il comportamento di bambini e ragazzi è cambiato radicalmente. È una realtà evidente a tutti».

Al centro del dibattito il dialogo tra l’autore e la dott.ssa Giovanna Criscione, già ispettore MIUR, che ha analizzato il delicato rapporto tra professionalità dei docenti, atteggiamenti delle famiglie e carenze strutturali della scuola.

Amenta, nel suo intervento, non ha risparmiato considerazioni forti:
«Ho assistito negli anni a offese verso insegnanti derisi davanti a tutti. La nota o il voto in condotta non bastano. La responsabilità non può essere delegata continuamente a esperti esterni: in classe l’insegnante è solo, e deve tornare ad avere autorevolezza».

Il professore ha poi lanciato un messaggio costruttivo:
«Un ragazzo che sente di non valere nulla si comporta di conseguenza. Il messaggio da dare è: “Siete importanti, crediamo in voi”. Solo così si costruisce un’alleanza educativa autentica».

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