È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL PRESIDENTE E IL DIRETTORE DELLA FIERA EMAIA DISERTANO LA SEDUTA DELLA COMMISSIONE BILANCIO
31 Ott 2014 09:04
Il presidente della commissione Bilancio del Comune di Vittoria, Andrea La Rosa, esprime rammarico per la scarsa cortesia istituzionale manifestata dal presidente e dal direttore della Fiera Emaia dopo l’invito che era stato loro rivolto dal vertice dell’organismo a partecipare ad una seduta, appositamente convocata, avente all’ordine del giorno i conti dell’azienda municipalizzata anche in seguito alle lamentele sollevate dal personale dipendente per il fatto di non avere ricevuto gli emolumenti da circa tre mesi a questa parte. “Attendevamo che il presidente e il direttore – afferma La Rosa – potessero chiarire al nostro organismo, che fino a prova contraria rappresenta il Consiglio comunale e quindi il luogo naturalmente deputato per discutere di questi argomenti, quanto hanno già avuto modo di dichiarare e cioè che non ci sono problemi di natura economica in seno all’azienda. E, soprattutto, aspettavamo di vedere alcune carte a supporto delle loro argomentazioni. Non perché non riteniamo fondato quanto da loro affermato ma perché il compito della commissione deve essere quello di basarsi su atti certi per poi riferire in Consiglio. Così, purtroppo, non è stato e prendiamo atto del fatto che i vertici di un’azienda partecipata dal Comune non tengono nella debita considerazione l’organismo istituzionale che rappresenta i cittadini. Scriverò al segretario generale e al presidente del civico consesso per denunciare un andazzo niente affatto piacevole che tende a trascurare del tutto il ruolo degli organismi democraticamente eletti. Un modo di fare che non è concepibile in uno Stato di diritto come il nostro”.
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