IL PD CHIEDE AL PREFETTO DI SOLLECITARNE LA RIMOZIONE

Un barcone a bordo del quale, la vigilia di Pasqua del 2009, giunsero sulle nostre coste oltre trecento immigrati somali si trova ancora arenato sulla spiaggia di Punta Castellazzo in territorio di Ispica, senza che nessuno se ne occupi. Il Partito Democratico, con una lettera inviata al Prefetto Francesca Cannizzo, ha chiesto un intervento sull’Agenzia delle Dogane cui spetta il compito di demolire e rimuovere il natante.  Alla base della richiesta del PD motivi igienici, dal momento che il barcone, pur trovandosi ancora in discrete condizioni strutturali, a distanza di due anni è divenuto ricettacolo di immondizia, di topi ed animali randagi che possono costituire un pericolo per i diversi frequentatori della spiaggia di Punta Castellazzo, fra le più suggestive della Sicilia sudorientale. 

“Abbiamo ricevuto diverse lamentele – spiega il segretario del Partito Democratico di Ispica, Gianni Stornello – da parte di assidui frequentatori della spiaggia di Punta Castellazzo sulla presenza di questo barcone che stimola sicuramente molta suggestione per ciò che ha rappresentato per i trecentoventuno immigrati, fra i quali c’erano quarantasette donne e sei bambini, e per noi stessi, richiamandoci al dovere della solidarietà e dell’accoglienza. Il problema sta nel fatto che a distanza di due anni il relitto è ormai in condizioni igieniche precarie. Abbiamo avviato una serie di contatti prima con la Capitaneria di Porto e poi con l’Agenzia delle Dogane che deve procedere alla sua rimozione, ora che non è più sotto sequestro. C’è la possibilità di una procedura rapida in tal senso se a chiederla è la Prefettura, alla quale ci siamo rivolti.  Contiamo sulla sensibilità del Prefetto al fine di eliminare dalla spiaggia quello che può essere un simbolo evocativo dei vari aspetti dell’immigrazione, ma che è anche un potenziale pericolo che è meglio non avere”. 

 

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