IL PANICO, UNA DELLE FORME CON CUI SI SPERIMENTA LA PAURA. COS’E’ REALMENTE E PERCHE’ SEMPRE IN PIU’ NE SOFFRONO?

La paura è una delle emozioni fondamentali presenti nell’uomo, tanto che lo ha aiutato nel suo percorso evolutivo, allontanandolo preventivamente da tutto ciò che poteva essere realmente minaccioso, pericoloso e mortale per lui e simili. Il panico sembra paura, ma non lo è nello stesso significato. Il panico è la paura di qualcosa che non esiste fisicamente ma presente solo nella nostra immaginazione, è il terrore che ciò che viviamo come altamente pericoloso si possa manifestare da un momento all’altro, provocandoci tutta una serie di sintomi fisici ben precisi: tachicardia, fiato corto e senso di soffocamento, senso di sbandamento, aumento della sudorazione e in generale senso di morte imminente. Temendo il verificarsi di altri episodi simili, si vive in uno stato di continua apprensione, cercando di avere sempre accanto figure protettive. Ansia, paura, panico, angoscia sono i disturbi di cui maggiormente si soffre negli ultimi anni, soprattutto nella fascia di età che va dai 14 ai 24 anni. Disturbi come l’isteria, fra i più diagnosticati e studiati nell’ottocento e nel primo novecento, oggi sembrano quasi spariti dalla letteratura scientifica. Questo perché ogni epoca, per le sue caratteristiche, per i suoi cambiamenti e vicissitudini, comporta la maggiore o minore diffusione, a volte anche l’origine, di varie malattie e disturbi, sia da un punto di vista fisico che psicologico. I disturbi d’ansia in genere appaiono essere i disturbi legati alla precarietà di questa società, all’incertezza che domina il tempo e i progetti di vita di molti adolescenti. La precarietà, il non riuscire a programmare disorientano e spaventano e fanno si che il futuro sembri minaccioso, proprio perché imprevedibile e privo di forma, e all’apparente enorme libertà di cui è possibile godere oggi, si contrappone un forte senso di impotenza. Oltre a questa dimensione di tipo sociale e culturale, non si deve comunque dimenticare l’importanza della componente individuale e familiare. Il disturbo di panico si collega ovviamente, come tutti i fenomeni multifattoriali e complessi, anche alle caratteristiche personali dell’individuo e al suo contesto sociale, soprattutto familiare. Secondo la componente individuale una persona, nel suo processo di crescita, formazione e progettazione, scopre le angosce che accompagnano tale percorso, e più si incontrano difficoltà nel costruire la propria identità e valorizzare la propria soggettività assumendosi ruoli e responsabilità, più l’angoscia aumenta. Secondo l’ottica della componente familiare, anche la famiglia è generatrice di ansia e paure verso i figli che vorrebbero distaccarsi da tale sistema, per iniziare a differenziarsi. La famiglia, infatti, solitamente evoca le emozioni più intense, gioia per i legami positivi che si creano, disperazione per quelli che si spezzano o tendono al cambiamento. Dai disturbi d’ansia, curabilissimi, si guarisce in buoni tempi. Solitamente si consiglia il trattamento farmacologico e psicoterapeutico integrato.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it