I TAGLI SULLE ROTTE DECISI DA ALITALIA A PARTIRE DALL’1 OTTOBRE PENALIZZERANNO IN MANIERA PESANTE ANCHE L’AREA IBLEA

La decisione di Alitalia di tagliare i collegamenti tra Nord e Sud, e in particolare dall’aeroporto di Catania in maniera diretta verso Malpensa, Bologna, Torino e Venezia, colpisce duramente anche l’area iblea che, proprio nel momento in cui stava lottando strenuamente per uscire dall’isolamento, rischia di ripiombare indietro di decenni. Lo dice la senatrice del Pd, Venera Padua, facendo riferimento ad una delle prime conseguenze, a partire dall’1 ottobre, del matrimonio della compagnia di bandiera con la compagnia araba Etihad. “Dopo che avevamo cercato di eliminare il gap esistente – aggiunge la senatrice che aveva presentato nei mesi scorsi, prima firmataria, un disegno di legge sulla continuità territoriale della Sicilia – dobbiamo confrontarci con una scelta che creerà grossi problemi. Chiederemo un confronto con i rappresentanti del Governo e mi unisco alla protesta dei colleghi che, già su questa incredibile situazione, hanno fatto sentire la propria voce. Voglio solo ricordare che prendendo spunto dall’attuale situazione di marginalità socio-economica dell’isola, con la relativa insostenibilità dei costi dei trasporti per i cittadini residenti, aggravata dal vuoto legislativo e normativo, era stata sollevata la necessità di definire un quadro di riferimenti normativi tale da favorire la realizzazione di un servizio con tariffe sostenibili per i cittadini residenti in Sicilia, allo scopo di ottenere condizioni paritarie alle altre regioni del nostro Paese. La continuità territoriale, oltre che rispondere all’esigenza di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti nei territori meno favoriti, rientra nel dettato costituzionale essendo sancita da una serie di articoli. Ora, invece, la compagnia di bandiera ci taglia la possibilità di essere collegati in maniera diretta con alcuni centri tra i più importanti della nostra Penisola. Iniziamo, dunque, una nuova battaglia per fare valere il prima possibile le ragioni dell’intero territorio e, soprattutto, dei cittadini che lo abitano. Questa vicenda merita la massima attenzione. Perché non bisogna dimenticare che il nostro territorio non ha a disposizione neppure un chilometro di ferrovia superveloce. Per cui le nostre condizioni sono assolutamente dissimili da chi abita, ad esempio, nel Nord Italia e può scegliere una infrastruttura piuttosto che un’altra. Insomma, si tratta di un’altra delle situazioni paradossali che rischiano di mettere in ginocchio l’area iblea e, più in generale, il Sud-Est della Sicilia”.

 

 

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