I migranti della Alan Kurdi non sbarcano a Pozzallo

Dopo la dura presa di posizione del Sindaco Ammatuna sulla vicenda “Alan Kurdi” sembra scongiurato il pericolo dello sbarco dei 145 migranti a bordo della nave della Ong “Sea Eye”.
“Non avrei mai pensato di dover negare l’ospitalità a chi rischia di morire per cercare di vivere una vita dignitosa – afferma il Sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna – eppure, per la prima volta, ho dovuto farlo per tutelare la salute dei miei concittadini”.

Anche Pozzallo – la città dell’accoglienza per antonomasia, il luogo che ha dato i natali a Giorgio La Pira – in questi frangenti emergenziali si vede costretta, per voce del suo primo cittadino, a dire di no all’ospitalità ai migranti dell’Alan Kurdi.
Si capisce immediatamente che è una scelta molto sofferta, presa fra sensazioni contrastanti: da una parte il cuore che spinge per accettarli, dall’altra lo spirito raziocinante della tutela della salute di tutti i miei concittadini.

Nel frattempo, il Sindaco ha preteso il trasferimento di tutti i 97 migranti ospiti dell’hotspot, trasferimento avvenuto stamattina, lasciando così la struttura di accoglienza completamente vuota.
Potrebbe verificarsi che, nell’ambito di una nuova ripartizione dei migranti per riequilibrare le presenze fra tutte le strutture di ospitalità dei migranti operanti in Sicilia, si destini una parte di queste persone all’hotspot di Pozzallo.
Si tratterebbe, comunque, di una presenza molto limitata – al massimo 50 persone – provenienti da altri centri e non dai loro paesi di origine.

Questo significa che sono persone che, da un punto di vista sanitario, sono state già controllate in altri centri, dove hanno risieduto senza sintomi e che in ogni caso non possono uscire dall’hotspot.

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