Hai mai bevuto un vino che ti cambia il cervello? A Modica è successo davvero

Modica – Un calice, una luce soffusa, qualche nota in sottofondo e il cervello comincia a cambiare percezione del gusto. È partito così, con un esperimento sensoriale guidato dal professor Vincenzo Russo, il viaggio nella XXI edizione di Sicilia en Primeur, l’evento organizzato da Assovini Sicilia che ha portato al Castello dei Conti di Modica giornalisti da tutto il mondo e protagonisti del settore vitivinicolo. Obiettivo? Guardare dritto al futuro del vino, partendo da quello che succede… nel cervello.

“Il sapore può essere influenzato da ciò che ci circonda”, ha spiegato Russo, docente di Psicologia dei Consumi e coordinatore del “Behavior and Brain Lab” alla IULM di Milano. Colori, luci, suoni, presentazione: tutto contribuisce a definire – e spesso a modificare – l’esperienza enologica. E le vecchie ricerche di mercato non bastano più. “I consumatori non dicono quello che pensano, e non fanno quello che dicono”, ha ricordato Russo citando Ogilvy, sottolineando come oggi neuromarketing e tecnologia offrano strumenti ben più precisi per capire cosa funziona.

Ma la rivoluzione parte anche dai giovani. Nel secondo talk spazio alla Next Generation di Assovini Sicilia, il gruppo under 40 che sta traghettando le aziende vitivinicole verso una nuova era digitale. Con Francesco Saverio Russo ed Emanuele Gobbi, si è discusso di comunicazione, fake influencer e come raccontare il vino in modo autentico, specie ai nativi digitali. “Autenticità, passione e identità sono le leve vere”, ha detto Gobbi, puntando sull’importanza di contenuti coinvolgenti, eventi esperienziali in cantina e dialogo continuo con i consumatori del futuro.

Nel terzo talk, la presidente di Assovini Sicilia, Mariangela Cambria, ha presentato i dati del sondaggio commissionato all’Università di Messina: 8 aziende su 10 dell’associazione hanno già integrato la nuova generazione nella gestione. L’84,8% ha avviato attività di enoturismo, mentre oltre il 75% ha scelto la sostenibilità come strategia competitiva. “L’enoturismo è molto più che vendere vino – ha detto Cambria – è cultura, arte, territorio. E la Sicilia ha tutte le carte in regola: nel 2025 è Regione Europea della Gastronomia e Agrigento è Capitale Italiana della Cultura”.

A chiudere la giornata, un talk su un tema cruciale: la tutela delle denominazioni e l’introduzione del nuovo contrassegno di Stato per i vini DOC e DOCG. Un’etichetta con la bandiera italiana, tecnologie anti-contraffazione e un QR code capace di raccontare – davvero – tutta la filiera. “Uno strumento strategico per difendere il Made in Italy e valorizzare il territorio”, ha detto Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia. Per Felice Assenza dell’ICQRF e Arianna Rossetti del Poligrafico dello Stato, si tratta di un passo decisivo verso trasparenza e sicurezza.

Quattro talk, un messaggio chiaro: il vino siciliano non è solo qualità, ma anche innovazione, comunicazione consapevole e visione culturale. E Modica, ancora una volta, si conferma crocevia di idee, sapori e futuri possibili.


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