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Habemus Papam, è Leone XIV: un americano a Roma
08 Mag 2025 21:57
Tempi molto veloce per l’elezione del nuovo Pontefice. Si chiama Leone XIV e ha scelto un nome ingombrante. Quello di Leone Magno che fermò Attila e quello di Leone XIII il Papa della Rerum Novarum, la prima grande enciclica sociale della Chiesa.
Il nuovo papa si chiama Robert Francis Prevost. È un agostiniano, statunitense, a lungo missionario in Perù e priore generale degli Agostiniani, è un pontefice di continuità. Papa Leone XIV ha salutato il mondo per la prima volta, salutando la sua città di Roma e la sua diocesi peruviana di Chiclayo, lasciata per venire a Roma due anni fa, chiamato da Francesco, per dirigere la Congregazione per i Vescovi. Molti vescovi nominati negli ultimi anni sono stati scelti insieme a lui. Prevost è anche presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.
Nel settembre scorso il cardinale Prevost era stato a Siracusa per le celebrazioni del 71° anniversario della lacrimazione della Madonna. In quell’occasione, aveva portato ai fedeli il saluto di Francesco e li aveva invitati a pregare per lui, per il suo imminente viaggio in Asia e Oceania, l’ultimo del suo pontificato, e lo aveva fatto affidando il suo viaggio e la sua missione a Maria. Lo stesso ha fatto oggi, poco dopo l’emozione, pregando con i fedeli in San Pietro l’Ave Maria. Nel 2006 era stato anche a Palermo.
Il nuovo Papa è stato quindi già in Sicilia, ha conosciuto una città importante dell’isola.
Padre francese e nonna italiana, il cardinale Prevost, com’era stato per Bergoglio, compendia nella sua vita l’eredità di diverse culture e l’eredità di popoli di migranti. Era prefetto del Dicastero per i Vescovi e cardinale dal 2023 ed è vescovo emerito di Chiclayo, città del nord del Perù. Entrato nel 1977 nell’Ordine di Sant’Agostino ed è sacerdote dal 1982.
Il messaggio di pace è stato il tratto predominante dell’inizio del suo pontificato. Con il messaggio di Gesù dopo la resurrezione. «La pace sia con tutti voi… Un saluto di pace che entri nel vostro cuore e raggiunga le vostre famiglie, tutti i popoli tutta la terra».
E poi il messaggio «Dio ci vuole bene, Dio ci ama tutti, il male non prevarrà!». E ancora: «Senza paura, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti». Ha parlato di “pace disarmata e disarmante”. E ha invitato tutti a «Costruire ponti, col dialogo, con l’incontro, un solo popolo, sempre in pace».
Il messaggio di pace, forte e “disarmato” si pone nella continuità con l’opera e il messaggio di Francesco. Un carattere deciso e forte ma, al tempo stesso, molto mite.
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