È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Gianflavio Brafa lancia a Ragusa “Italia in Comune”. Nuovo movimento politico che fa capo al sindaco Pizzarotti
28 Ott 2018 11:57
“La sfida che stiamo iniziando ad affrontare anche a Ragusa è impegnativa, ne siamo consapevoli. Ma è l’unica possibilità per tentare di mettere un argine alla situazione di instabilità e di smarrimento che vive buona parte della nostra comunità, soprattutto i giovani. Per questo ci vuole una politica diversa , partecipata e inclusiva che abbia alla base dei valori, primo fra tutti la difesa dei diritti dei cittadini. In Italia è ora di “voltare pagina” , è il momento storico per scendere in campo con un nuovo grande progetto che nasce dall’esperienza e dalla competenza per sfidare chi oggi soffia sul vento dell’odio e delle paure proponendo finti contratti senza coperture finanziarie, solo per garantirsi qualche poltrona per i prossimi anni, sulle spalle degli italiani”. A parlare è Gianflavio Brafa, ex assessore comunale del Movimento 5 Stelle che adesso lancia un nuovo progetto politico: Italiaincomune vuole essere un’alternativa chiara e netta ai populismi del Movimento5Stelle e della Lega, un’alternativa che oggi non c’è o si dimostra estremamente debole.
Oggi, a Ragusa , in uno scenario in cui i partiti tradizionali e quelli di nuova concezione non sono più in grado di rappresentare le istanze delle comunità c’è bisogno di qualcuno che vive i problemi dei cittadini e che si dà da fare per risolverli nella vita di tutto i giorni.
Ad amministrare dovrebbe andare chi ha già avuto esperienze politiche , intendendo per politica in senso generale l’occuparsi del bene pubblico. L’idea di candidare la persona della strada è tutt’altro che rivoluzionaria. A chi dirà, e siamo sicuri che lo dirà, che noi saremmo gli esuli e gli espulsi non possiamo che rispondere che noi siamo rimasti gli stessi, gli altri hanno deviato. A Ragusa Italiaincomune , nasce per rappresentare gli esclusi e i cittadini che hanno ancora voglia di indignarsi . Indignarsi di fronte ad una amministrazione M5S che ha dilapidato le ingenti risorse delle royalty perdendo una occasione di sviluppo della città che non tornerà più e che ha parlato di rivoluzione senza conoscerne il significato. Indignarsi di fronte a certa opposizione che ha flirtato con l’amministrazione invece di ostacolarne le scelte sbagliate e che , come sempre, ha difeso gli interessi dei soliti noti a scapito della maggioranza dei cittadini, soprattutto i più deboli.
Brafa poi spiega: “Nella nostra visione, c’è invece un ideale di politica che pone al centro la comunità per darle risposte concrete: guardiamo al cittadino con i suoi bisogni e non all’elettore. Guardiamo a tutti gli uomini e donne di senno che sceglierebbero la propria libertà e la propria indipendenza ai dettami del padrone.
Crediamo in una politica laica, impegnata per tutelare la libertà di tutti di autodeterminarsi con le proprie scelte nel rispetto dell’altro. Una politica in cui un realismo sano vince sulle ideologie per salvaguardare gli interessi della comunità, coniugando gli ideali alla concretezza. Ci riconosciamo come rappresentanti di una politica come servizio civile per valorizzare libertà e attivismo, solidarietà e spirito di progresso. Crediamo nel valore della sostenibilità, volta a tutelare l’ambiente e le persone che lo vivono secondo uno sviluppo a misura d’uomo; nella partecipazione, come processo affinché la comunità cammini ritmata da diritti e doveri; nell’accoglienza e nell’inclusione, che difende e promuove le minoranze e le diversità per farne valore aggiunto; nel rilancio dell’integrazione, per un modello federalista europeo e municipale in cui ogni cittadino è sovrano a tutti i livelli istituzionali.
La politica deve tornare ad essere il luogo dove il realizzabile viene pianificato, e non la terra delle promesse; solo così potremo riavvicinare i cittadini alla cosa pubblica”.
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