Firmato l’accordo per il Ponte sullo Stretto: parte il piano da 20 miliardi per le infrastrutture del Sud

È stato firmato questa mattina al Ministero delle Infrastrutture l’Accordo di programma per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il documento stabilisce gli impegni finanziari e amministrativi tra governo nazionale, Regioni Siciliana e Calabria, Anas, Rfi e la Società Stretto di Messina, segnando l’inizio operativo di una delle opere più attese e discusse del Paese.

L’intesa è un passaggio cruciale per la ripartenza del progetto, che prevede non solo la costruzione del ponte ma anche un imponente piano di infrastrutturazione del Mezzogiorno, con investimenti stimati in circa 20 miliardi di euro.

Le opere principali: una rete connessa e integrata

Il progetto si fonda su un sistema integrato di interventi ferroviari e stradali già avviati o in fase avanzata di progettazione, tra cui: la media velocità ferroviaria Palermo–Catania–Messina, destinata a collegare le tre principali città siciliane in tempi ridotti; la Catania–Ragusa, nuovo asse strategico di collegamento per la Sicilia sudorientale; il riammodernamento dell’autostrada A19 Palermo–Catania, primo intervento strutturale dalla sua costruzione; il completamento della SS640 Caltanissetta–Agrigento, con l’inaugurazione dell’ultimo viadotto prevista per domani. A queste si aggiungono le opere di connessione al Ponte, indispensabili per la piena funzionalità dell’infrastruttura e la sua integrazione nel sistema dei trasporti nazionali ed europei.

Tempistiche e governance del progetto

Con l’accordo firmato oggi, la Società Stretto di Messina viene formalmente riattivata nella sua operatività, con l’obiettivo di coordinare le attività esecutive e rispettare le scadenze già fissate. Il progetto definitivo è attualmente in fase di revisione, con l’inizio dei lavori previsto entro il 2025.

Il cronoprogramma prevede anche la progressiva apertura dei cantieri delle opere complementari entro l’anno, per garantire che il Ponte entri in esercizio con una rete di accesso moderna ed efficiente.

Un progetto complesso con impatto nazionale

L’infrastruttura, oltre ad avere un’importanza simbolica, si inserisce in un disegno più ampio di integrazione del Sud con il resto del Paese e di rafforzamento dei corridoi europei TEN-T, in particolare quello Scandinavo-Mediterraneo.

Con una lunghezza prevista di circa 3,3 chilometri, sarà il ponte sospeso più lungo al mondo. È previsto un doppio impiego stradale e ferroviario, capace di ridurre sensibilmente i tempi di attraversamento tra Sicilia e Calabria, migliorando la logistica, il turismo e la competitività economica del Sud.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it