ESODO BIBBIA – PARTE V

Il libro dell’Esodo (Scemoth תושמ) narra di promesse mantenute, fatte ad Abramo dal Signore e tramandate da generazioni di Israeliti; di come fece uscire il popolo schiavo dall’Egitto con  numerosi miracoli inoltre spiega come prendano il sopravvento sulle circostanze concrete della liberazione e dei quarant’anni nel deserto, prima di arrivare.

Uno schema per sintetizzare e facilitare la comprensione della struttura del testo.

·        La schiavitù del popolo di Dio (Esodo capitolo 1).

·        La chiamata di Mosè ad essere la guida del popolo do Dio (Es. capitoli 2-4).

·        La sfida al faraone per liberare il popolo di Dio (Es. 5-11).

·        La pasqua del popolo di Dio (Es. 12-13).

·        L’esodo del popolo di Dio dall’Egitto (Es. 14–19).

·        Dio dà la sua Legge al popolo (Es. 20-24).

·        La costruzione del Santuario da parte del popolo di Dio ( Es. 25-40).

Si potrebbe definire l’Esodo, l’atto di nascita  di Israele e, nello stesso tempo, lo specchio nel quale il popolo eletto si contempla, per capire il proprio destino.

Le fonti sono le stesse della Genesi, e fanno riferimento agli avvenimenti relativi agli inizi della storia del popolo ebreo, ma non soltanto i fatti, ma esplica anche i significati.

Questi eventi vengono collocati dagli studiosi al 15° oppure al 13° secolo a. C.

Cuore della religione ebraica è l’Alleanza ed è anche il centro essenziale del libro. Essa viene espressa nella formula dei trattati  stipulati  tra padroni e vassalli nell’Oriente del secondo millennio e  pone i fondamenti dei rapporti tra Dio e Israele.

Il Signore libera il popolo dalla schiavitù e gli offre la libertà, e accetta di vivere in fedeltà alla sua parola.

I Dieci Comandamenti e le molteplici prescrizioni (Mitzvot ossia precetti, che sono in totale 613) che devono essere applicati nelle situazioni della vita, hanno  lo scopo di aiutare Israele a diventare un popolo eletto dal Signore e dedito a lui.

L’esodo si dimostra quindi il tempo ideale del primo amore, del fidanzamento secondo la splendida immagine dei Profeti (Osea, Geremia, Ezechiele).

È anche un periodo di prova, perché è molto duro marciare nel deserto  verso la Terra Promessa, ma lontana. Gli ebrei sono tentati di tornare indietro, perché più volte dimenticano Colui che ha dato loro la libertà. Il Signore però è molto paziente e perdona.

La figura che predomina in questo testo è Mosè, che è stato scelto dal Signore quale intermediario, e privilegiato nella sua intimità con Dio stesso.

Egli guida il popolo, lo organizza dotandolo delle prime leggi e consuetudini, lo inizia all’Alleanza: è uno dei più grandi personaggi della politica e soprattutto della spiritualità dell’Antico Testamento.

La Bibbia invita spesso a meditare su questo testo, per esempio nei Salmi; il Deuteronomio (dal capitolo 1 all’11), spiega il senso dell’avventura nel deserto che dura ben 40 anni; La seconda parte del libri di Isaia (dal capitolo 40 al 55), canta la gioia di Israele, sicuro che al ritorno dall’esilio (Babilonia) si rinnoveranno le meraviglie dell’Esodo; il libro della Sapienza (capitoli 19 – 19), medita sull’opera della sapienza divina.

Nel Nuovo Testamento, Gesù Cristo è il nuovo  Mosè che deve condurre il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, verso la nuova terra promessa. Lui, la roccia che genera acqua che disseta i credenti, lui, il vero abitacolo di Dio tra gli uomini e l’Agnello pasquale che riscatta col suo sangue e che nel suo sangue sigilla la nuova ed eterna Alleanza tra gli uomini e il Padre.

Versetto-chiave del secondo libro del Pentateuco, Esodo 3,8:

“Voglio quindi scendere a salvarlo dalla mano degli Egiziani, traendolo da quel paese e per farlo salire ad una terra fertile e spaziosa, in un paese stillante latte e miele, cioè quello occupato ora dai Cananei, Chitei, Emorei, Perizei, Chivvei,, Jevuscei.”  (da Bibbia ebraica).

 

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