Dure critiche a Crocetta per la scelta dei commissari Asp

Il
governo Crocetta sempre più allo sbando. Il governatore, che in realtà di
governatore non ha mai avuto nulla, è sempre più solo contro tutti dopo le
nomine di ieri  dei commissari Asp. E’
stato ed è contestato da tutti ad iniziare a Ragusa da un suo convinto sostenitore
fino a poco tempo fa, l’on Nello Di pasquale, renziano,  che contrariamente al suo collega Giuseppe Di
Giacomo, sosteneva la causa di Aricò affermando che occorreva riconfermarlo.  “E’ stato un errore – dice – spostare il
manager Aricò in una fase così delicata, specie nella provincia ragusana, dove
siamo nella fase di trasferimento al nuovo ospedale. Una scelta da incoscienti. E la cosa
grave è che non esistevano ne’ motivazioni giudiziarie ne’ relative alle
capacità manageriali, tanto è vero che Aricò di fatto viene anche premiato con
questo spostamento. Qualcuno – conclude Di Pasquale – si è prestato a qualche
capriccio”.  In tutta Sicilia intanto ed
in tutti i partiti si registrano continue prese di posizione e non manca anche
chi prende le distanze in modo netto come ad esempio l’assessore alla Funzione
pubblica Lantieri che non ha partecipato alla riunione di Giunta lasciando
intendere che né lei né la sua  forza
politica avevano qualcosa in comune con queste nomine.L’assessore al Territorio
Maurizio Croce,
espressione del movimento “Sicilia
Futura” di Totò Cardinale ha deciso di non votare la delibera con
gli incarichi. Anche Michele Cimino, che
aveva espresso, prima della giunta, l’auspicio di una riconferma di tutti i
manager in carica, parla di “criterio non comprensibile che si spera non blocchi il processo avviato dal
governo nazionale e dal governo regionale di rivitalizzazione della Sanità
siciliana. E in questo caso, probabilmente, a indispettire il portavoce di Sicilia
Futura è stato il trasferimento di Lucio
Ficarra da Agrigento a Ragusa, dove ha preso il posto di Maurizio Aricò trasferito
a sua volta al “Cervello” di Palermo.È questo, adesso, il clima che accoglierà il
ritorno all’Ars della cosiddetta “Finanziaria-bis”,
arenatasi ieri di fronte alle assenze di massa dei deputati. E l’impressione,
adesso, dopo queste nomine, è che il disegno di legge zeppo di norme di ogni
tipo, non abbia lunga vita con buona pace della Siiclia e dei siciliani.

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