DOCUMENTO DI CONDANNA DEL COORDINAMENTO IBLEO FORZA NUOVA

In relazione all’episodio avvenuto nella Comunità alloggio per minori immigrati di Modica intervine il coordinamento ibleo di Forza Nuova. Il fatto si riferisce agli atti vandalici compiuti contro la statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, decapitandola. Nella comunità sino ospitati circa 11 ragazzi provenienti da paesi islamici,  che da quanto riportato dalla stampa e documentato da foto abbiano verosimilmente compiuto questo gravissimo atto anticristiano.Tanto si parla di un processo di integrazione fra diverse culture, scrive il coordinamento Forza Nuova, indicato come necessario dalla nuova situazione che vive il nostro paese, che da luogo di migrazione si è trasformato in terra di immigrazione, che ci si scorda degli insegnamenti storici che vedono da sempre gli islamici come conquistatori tiranni e pochi affini al rispetto delle altrui diversità. Nessuna integrazione è possibile con il mondo arabo e ciò che avviene in Europa in ogni dove ne è la dimostrazione lampante, conclude Gianni Cicciarella Coordinatore Provinciale FN.In un recente intervento Roberto Fiore Leader del movimento nazionalista ha espresso apprezzamento per il coraggioso intervento pubblico del Vescovo di Imola (con una lettera su “Il Nuovo Diario Messaggero) in cui invita i musulmani a condannare le crudeltà o ad andare via dall’Italia perché nessuno vuole avere nemici in casa; ciò appare  importante ed è forse il primo segnale, proveniente dai vertici della Chiesa, di vera reattività. E’ il momento di bloccare tutti gli arrivi dal Nord Africa – conclude il leader di FN – in gran parte musulmani, togliere la cittadinanza agli italiani che hanno servito un esercito nemico (Isis) e di espellere immediatamente tutti quelli  che, pur risiedendo e lavorando in Italia, non rifiutino apertamente la mentalità degli stupratori e dei tagliatori di teste. La condanna per il grave episodio che speriamo resti isolato nella nostra comunità non deve essere  sottaciut, conclude Forza Nuova, per   far riflettere e capire che quasi certamente i metodi rieducativi applicati e la volontà di accoglienza amorevole non trova riscontro nel fanatismo islamico che insito  non lascia alcun spazio ad aperture culturale e religiose ,altrettanto deplorevole l’atteggiamento dei responsabili educatori della struttura che non hanno immediatamente denunciato ne ripristinato la statua del Cristo.

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