Convegno per i 70 anni dell’Archivio di Stato di Ragusa: due giornate di studi sul territorio ibleo

L’Archivio di Stato di Ragusa celebra il suo settantesimo anniversario con un evento di grande rilievo culturale e scientifico. Venerdì 12 e sabato 13 dicembre 2025, presso l’Auditorium “Saro Di Grandi” – Sala Avis, si terrà il Convegno di studi “Territorio ibleo e patrimonio archivistico”, organizzato in collaborazione con la Struttura Didattica Speciale di Ragusa – UniCt, la Società Ragusana di Storia Patria e l’APS-Archivio degli Iblei.

Un appuntamento che si preannuncia tra i più importanti dell’anno sul fronte della ricerca storica e archivistica siciliana, inserito nel calendario delle celebrazioni per i 70 anni dell’Istituto. Docenti, ricercatori e studiosi provenienti da tutta Italia presenteranno i risultati di ricerche innovative dedicate al territorio ibleo, analizzato attraverso la lente preziosa delle fonti archivistiche.

Settant’anni di storia da raccontare

L’obiettivo dichiarato del convegno è duplice: festeggiare il traguardo dei 70 anni dell’Archivio di Stato di Ragusa e al tempo stesso mettere in luce l’importanza del patrimonio documentario come specchio del territorio, delle sue istituzioni, delle trasformazioni sociali, economiche e culturali. Un’occasione per evidenziare il ruolo centrale degli Archivi di Stato nel garantire memoria, identità e conoscenza.

Quattro sessioni tematiche per esplorare il mondo ibleo

Il convegno si articolerà in due giornate e quattro sessioni, caratterizzate da contributi multidisciplinari: storia, archivistica, filologia, architettura, storia di genere, arti figurative, moda, archeologia, economia e politica. Un mosaico di saperi che testimonia la pluralità di approcci necessari per ricostruire la complessa storia degli Iblei.

La scuola protagonista nella giornata inaugurale

Particolare attenzione verrà riservata al mondo della scuola. La sessione inaugurale di venerdì 12 sarà dedicata alle attività didattiche svolte negli ultimi mesi dall’Archivio con gli studenti, attraverso percorsi laboratoriali e iniziative di educazione al patrimonio. Un segno di continuità tra memoria e futuro, tra conservazione e partecipazione attiva delle nuove generazioni.

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