Continui furti a Modica per pochi spiccioli. Il Comandante Zangla assicura: “Territorio monitorato, siamo presenti”

Un territorio monitorato giorno e notte. L’assicurazione arriva dalle forze dell’ordine impegnate in servizi straordinari mirati a scovare l’autore o gli autori dei furti che si sono registrati nelle ultime settimane nel Modicano. Uno stillicidio di furti, soprattutto nel centro storico della città, nell’area fra viale Medaglie d’oro, via Vittorio Veneto e piazza Corrado Rizzone.

Un panificio, un girarrosto-gastronomia. Il bottino, pochi spiccioli dalle casse e qualche birra, fa pensare alla presenza di ladri, o di un ladro, dalle poche pretese. Particolare, questo, però che non fa scendere il livello di allarme nel mondo commerciale e nelle singole famiglie e che, soprattutto, non rallenta la presa delle forze di polizia che presidiano il territorio giorno e notte. Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di finanza sono impegnati, con i propri uomini, nei controlli. Un’implementazione che in questi giorni si vede su strada.

“Siamo presenti sul territorio con uomini e mezzi. Insieme con la Polizia di Stato e con la Guardia di finanza stiamo lavorando senza tralasciare nulla nei controlli – assicura il comandante della Compagnia carabinieri di Modica, Francesco Zangla – una riflessione in questo momento è utile farla. I sistemi di video sorveglianza aiutano nel monitorare quanto accade nei pressi di attività commerciali e nella pubblica via. E’ un sistema di deterrenza fondamentale. L’impegno, nel controllare la città ed il territorio, è massimo”.

Una città sicura, un territorio sicuro, una comunità serena. Questo vuole Modica. Questo vogliono i commercianti, i titolari di pubblici esercizi, le famiglie. Sia del centro abitato che delle zone rurali, spesso più vulnerabili da parte dei malavitosi. A questo lavorano le forze di polizia senza risparmio di uomini e mezzi. A questo dovrebbero lavorare i responsabili delle politiche sociali di una comunità con strumenti di conoscenza e di avvicinamento di persone, sia indigene che straniere, che a volte per bisogno trovano normale forzare gli accessi ad esercizi commerciali e procurarsi cibo, bevande e pochi spiccioli per “tirare a campare”.

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