CONCLUSA LA PRIMA FASE TEORICA E DI STAGE IN PISCINA DEI CORSI ENAPRA E ENFAGA

L’affascinante archeologia subacquea, scienza dal tratto sportivo nata circa sessant’anni fa, spesso viene erroneamente confusa con il solo recupero di antichi oggetti sommersi, è costituita da specifiche fasi, metodi, mansioni, materiali, attrezzature e normative. Essa incarna anche l’amore per la ri-scoperta del passato, l’emozione per il rinvenimento di un reperto e la conseguente appassionata opera di ricostruzione e contestualizzazione storica del ritrovamento. 

L’archeologia subacquea, pur ispirata dalle medesime regole che operano in quella terrestre, proprio a causa del diverso elemento nel quale l’operatore esplica l’attività – sott’acqua – comporta difficoltà particolari, tali da rendere problematico ogni intervento di studio, gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio subacqueo ed anche per questo va considerata come scienza autonoma.

Gli allievi dei corsi di formazione professionale sotto la guida degli  insegnanti di tecniche di immersione Maurizio Buggea  e  Giuseppe Buggea svilupperanno ora il percorso di apprendimento diretto a mare  lungo le nostre coste ragusane, dove da Camarina  fino a Porto Ulisse giacciono diversi siti di interesse naturalistico, storico ed archeologico.

Per tale scopo, si sono intraprese relazioni con la Soprintendenza del Mare, la Soprintendenza di Ragusa ed il Museo interdisciplinare di Ragusa, per le visite e le relative autorizzazioni necessarie per la Capitaneria di Porto di Pozzallo.

Obiettivo dei corsi è quello di creare figure competenti in questa materia che siano di supporto alle attività culturali delle istituzioni preposte per una più ampia diffusione sulla cultura dei beni comuni.

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