Caro vacanze o in Sicilia si “risparmia”? Tra prezzi accessibili e calo del turismo il dibattito sotto l’ombrellone, anche a Ferragosto

Quest’estate in Sicilia si respira un’aria strana: c’è chi giura che i turisti siano diminuiti e chi, invece, parla di spiagge ancora affollate e di un turismo che tiene botta. La verità, come spesso accade, sta probabilmente nel mezzo, e i dati ufficiali che arriveranno nei prossimi mesi aiuteranno a capire meglio.

Intanto, una cosa è certa: il tema del caro vacanze continua a far discutere. C’è chi lamenta prezzi troppo alti, soprattutto per gli alloggi e la ristorazione, e chi nota che le spese accessorie, come i servizi in spiaggia, non sono poi così lievitate. Lo conferma la Fiba, l’associazione che riunisce i balneari aderenti a Confesercenti, secondo cui in Sicilia l’aumento medio per lettini e ombrelloni è stato di appena il 6% rispetto all’anno scorso, uno dei rincari più bassi a livello nazionale.

Secondo la categoria, i lidi hanno cercato di mantenere tariffe sostenibili proprio per non scoraggiare i bagnanti, e in molti casi le promozioni e i pacchetti famiglia hanno aiutato a contenere i costi. Ma resta il fatto che, soprattutto per chi sceglie le località più rinomate, l’impressione di un aumento generalizzato resta forte.

E così, mentre le spiagge siciliane continuano a offrire panorami da cartolina, il dibattito si accende: il calo di turisti è reale o solo una sensazione? I prezzi sono davvero proibitivi o è solo la percezione a essere cambiata?
Quel che è certo è che, caro vacanze o no, il fascino dell’isola resta intatto: sole, mare, cultura e buona cucina continuano a richiamare visitatori da ogni parte del mondo, anche se qualcuno, quest’anno, ha deciso di rimandare.

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