Bandiera Blu: l’incredibile sequela di ritardi dietro la bocciatura di Ispica

L’esclusione di Ispica dall’elenco delle Bandiere Blu dopo una presenza di 14 anni ha un unico denominatore e due protagonisti in negativo. Il primo risponde alla parola ritardo, i secondi al Comune diretto interessato e a Iblea Acque Spa.
Secondo quanto ha ricostruito ragusaoggi.it, l’organismo che assegna il riconoscimento, la Fee (Foundation for environmental education) ha inviato all’amministrazione comunale una richiesta di integrazione alla domanda di ammissione, da presentare entro e non oltre il 30 gennaio scorso. Riguardava i dati dei due depuratori del territorio, uno in contrada Naca, che serve il centro urbano, l’altro adiacente al Borgo Rio Favara, sul quale sono convogliate le acque reflue provenienti dalla zona di Santa Maria del Focallo.
Gli uffici di Palazzo Bruno hanno dapprima risposto il 2 e 3 febbraio, dunque con un ritardo di 48-72 ore e in modo, tra l’altro, parziale. La restante parte della documentazione richiesta, più voluminosa delle prime, è stata trasmessa il 28 febbraio. I ritardi – dice anche il sindaco Innocenzo Leontini, sarebbero stati causati dai tempi, anch’essi fuori tempo massimo, il 27 febbraio, con i quali Iblea Acque, gestore dei depuratori, ha prodotto i dati, per giunta tutti positivi. Una beffa: Ispica aveva tutte le carte in regola per avere anche quest’anno la Bandiera Blu, la quindicesima consecutiva.

Domande in cerca di risposte

Considerazioni: perché Iblea Acque ha rispettato i tempi per consentire agli altri comuni iblei – Pozzallo, Modica, Ragusa e Scicli – di essere confermati dalla Fee e non per Ispica? E perché l’amministrazione comunale di Ispica non ha fatto nulla per rendere di pubblico dominio queste difficoltà e responsabilità, nel momento stesso in cui sono sorte? Perché l’amministrazione comunale ha atteso soltanto la giornata di ieri per incolpare Iblea Acque, quando il caso sarebbe emerso più di quattro mesi fa?

Coincidenze

Saranno causalità, ma il Comune di Ispica è uno dei due enti locali (l’altro è Acate) che hanno presentato decreto ingiuntivo contro Iblea Acque sul credito – circa 3,5 milioni di euro – vantato contro la Spa che gestisce il servizio idrico integrato in 11 dei 12 comuni ragusani. Inoltre, il Consiglio comunale ispicese è l’unico ad avere bocciato nel dicembre scorso la relazione annuale sulle società partecipate, Iblea Acque inclusa. Forse sono solo cattivi pensieri.

Monaca: “Guardare al modello Messina”

“Occorre guardare al modello gestionale di Messina, nuovo ingresso nella lista Fee e unica città metropolitana italiana ad avere assegnata la Bandiera Blu – sostiene il consigliere comunale ispicese di Sud chiama Nord, Paolo Monaca -. Da Furci Siculo, a Nizza di Sicilia, a Taormina, questi sono comuni amministrati da Sud chiama Nord, che hanno lavorato durante l’anno per alzare il livello dei servizi, fondamentali per ottenere la Bandiera Blu.”

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