È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
AUMENTO IVA. LA REAZIONE DI FEDERPREZIOSI
03 Ott 2013 09:48
Lo scatto dell’aumento dell’Iva dal 21 al 22% suscita la dura reazione anche di Federpreziosi. E’ quanto rileva il presidente provinciale dell’associazione gioiellieri aderente a Confcommercio, Enzo Buscemi, il quale sottolinea come siano “forti la preoccupazione e lo sconcerto per un provvedimento che sembrava essere stato scongiurato con un decreto approntato dal Governo nei giorni scorsi e poi sfumato a causa della crisi apertasi con le dimissioni dei ministri del Pdl”.
Per Buscemi, assolutamente in sintonia con le posizioni del presidente nazionale di Federpreziosi-Confcommercio, Giuseppe Aquilino, “l’aumento dell’Iva non è accettabile. Come sistema Confcommercio” – dice ancora Buscemi – “lo abbiamo più volte ribadito documentando con dati e studi le istanze presentate in sede governativa. La nostra è stata una voce sempre chiara e forte che metteva in guardia da ciò che si preannunciava, in tutta evidenza, come una vera e propria sciagura: un provvedimento che inciderà in maniera ancora più pesante su consumi già in arretramento, che colpirà soprattutto le classi più deboli e che equivale a soffocare i presupposti della ripresa”.
“Questo provvedimento” – afferma il presidente del sindacato provinciale gioiellieri – “non farà altro che contribuire ad un’ulteriore contrazione dei consumi. Si può ben immaginare quanto potrà incidere una siffatta misura nei confronti del settore orafo gioielliero già in forte contrazione, con punte che sfiorano per alcuni prodotti anche il -20%. E’ del tutto evidente che sarà indispensabile per il nostro comparto, come del resto per le altre categorie del commercio, assorbire la percentuale di aumento e non farla ricadere sul consumatore, rendendo comunque drammatica la situazione e annullando per molti le prospettive di sopravvivenza”.
© Riproduzione riservata