È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ASTE GIUDIZIARIE VITTORIA, LA ROSA: RISCHIA DI SCOLLARSI CIO’ CHE RESTA DEL TESSUTO SOCIALE
12 Nov 2013 10:42
“Ottocentoquarantanove aste giudiziarie da qui al 31 dicembre sono un’enormità. Rischia di scollarsi quel poco che resta del nostro tessuto sociale. E’ un problema serio che riguarda l’intera area iblea ma che investe in modo pesante la città di Vittoria. Un problema su cui bisogna intervenire”. E’ quanto afferma il consigliere comunale di Sviluppo Ibleo, Andrea La Rosa, dopo avere preso atto dell’ingente quantitativo di procedure giudiziarie in cui saranno messe all’asta, e quindi i proprietari ne perderanno la titolarità, capannoni, aziende agricole, appartamenti, locali per uffici, e chi più ne ha più ne metta. “E’ una sorta di assalto alla diligenza legalizzato – continua La Rosa – che, così come abbiamo avuto modo di appurare in alcuni casi, distrugge la vita delle persone, degli imprenditori che hanno lavorato per una vita intera e che, da un giorno all’altro, vuoi per le contingenze economiche, vuoi per l’interpretazione ristrettiva di certe procedure, si ritrovano con un pugno di mosche in mano, forse neanche quelle. Ecco perché, dopo avere valutato la gravità della situazione, chiederò al sindaco, Giuseppe Nicosia, in Consiglio comunale, di esaminare l’opportunità di creare, con l’avallo del civico consesso, una commissione speciale che possa studiare in maniera attenta il fenomeno e trovare, nel contesto delle competenze dell’ente comunale, tutte le soluzioni necessarie a contenere la gravità della situazione”. “Oggi stiamo parlando – continua La Rosa – di una condizione difficile, complessa, che rischia davvero di determinare un disastro sociale. Così come abbiamo avuto modo di appurare in alcuni casi verificatisi nella nostra città, perdere ancora tempo potrebbe significare condannare alcuni imprenditori all’inedia o a qualcos’altro di molto più grave. Non possiamo permetterci che questo fenomeno prenda piede e che una piaga così distruttiva rovini il nostro tessuto sociale. Bisogna fare qualcosa”.
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