“Artemisia, la pittora”: quando il teatro rompe il silenzio e accende il coraggio

“Fino a quando una donna sarà costretta a scegliere fra il lavoro e la maternità, non ci sarà né parità né rispetto.” Parte da qui, da una verità cruda e attuale, l’evento che unisce arte, memoria e impegno civile in una serata pensata per scuotere coscienze e restituire voce a chi troppo spesso viene messa a tacere.

Domani, martedì 17 giugno alle ore 18.30, il Piccolo Teatro della Badia in Corso Italia a Ragusa ospiterà “Artemisia, la pittora”, monologo teatrale scritto e interpretato da Giulia Guastella, con la regia di Giacomo De Cataldo. Un’opera potente, cruda, viscerale, che riporta alla luce la storia di Artemisia Gentileschi, prima donna artista riconosciuta nel Seicento, vittima di uno stupro e pioniera della resistenza femminile in un mondo ostile.

Ma lo spettacolo è molto più di una rappresentazione teatrale. È un atto politico, un grido necessario, promosso dallo SPI CGIL Ragusa e dal Coordinamento Donne, per fare luce su un cammino di emancipazione ancora oggi incompiuto. In scena, il dolore e la forza di Artemisia si intrecciano con la voce di una donna contemporanea, creando un ponte emotivo e narrativo tra secoli lontani ma ancora legati dallo stesso nodo: l’ingiustizia di genere.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it